Oggi sono felice. Mi sono innamorata…non è un lui, è una lei.
Lei è Giulia. Mi ha corteggiato da mesi, prima della pandemia. Alla lezione di Fisica, mi
conservava il posto, quando facevo tardi.
Io frequentavo Lorenzo con gli occhi celesti, la pelle bianca, un vichingo del Sud. Lui è
nato a Palermo ed è biondo…i Normanni invasero il Sud. Infatti in tutto il Sud, ci sono
uomini e donne con gli occhi chiari, i capelli biondi e carnagione del nord Europa.
L’accento meridionale tradisce…non sono stranieri.
Ritorno a Lorenzo. Lui mi trascurava: era sempre coinvolto in turni ospedalieri. Non
sapeva dire mai un “no”. Un “no” secco, mai. Ma io esistevo? Una sera lo attendevo…la
sera era afosa. Ero…desideravo con forza la sua presenza. L’afa, il caldo, ero in preda al
desiderio. Succede, o no?
Succede, siamo esseri umani…il suono del cellulare mi scosse.
“Non posso passare. Ho una emergenza”, disse Lorenzo.
Ed io: “Va bene. Sarà per un’altra volta”.
Era sempre così. Un imprevisto ogni volta. Ogni volta il mio entusiasmo era annientato.
Le sue mani erano rassicuranti, riuscivano a far sorgere quel brivido…
La pioggia nutre con garbo la terra, ogni pioggia porta nutrimento e quel giorno, pioveva.
Pioveva in modo incessante e Lorenzo, in macchina abbracciava una donna.
Andai via, senza dire nulla.
Giulia disse: “Hai un viso stravolto…cosa ti succede?”.
Raccontai tutto. Mi sentivo come una biglia che cade su un piano inclinato. Lei mi prese
una mano e la baciò. Oggi sono felice.