È polemica in Puglia per la diffusione di un video di una cantante
folk calabrese, Teresa Merante, che sembrerebbe riprendere la musica
di una canzone della tradizione popolare salentina Lu rusciu te lu
mare adattandola a un testo che inneggia alla latitanza del boss Rocco
Castiglione. La questione è stata sollevata da Nandu Popu dei Sud
Sound System, noto gruppo musicale leccese. Il video della cantante
calabresepubblicatosuyoutubehasuperato i 3milioni di visualizzazio-
neetotalizzato quasi20mila like.Ealle polemiche, lanuovastar rispon-
de dalla sua pagina Facebook: «Ho letto giudizi e accuse sulla mia
persona. «Non accetto assolutamente di essere etichettata come la
cantante della malavita in Calabria. Canto in dialetto calabrese da
quando ero bambina e le mie interpretazioni in musica sono sempre
state canzoni d’amore, di aggregazioneedi allegria, sulle bellezze della
Calabria e anche sul canto di malavita che fa parte della tradizione
popolare musicale calabrese sin dagli anni ’70». La Merante precisa di
avere solo interpretato il brano dedicato alla vita di Castiglione, in
quantolo stesso è stato inciso anni fa giàda altri artisti edi aver scritto il
testo Il Capo dei capi, ispirato a Totò Riina, dopo aver visto l’omonima
fiction, ma di non aver mai avuto legami con la criminalità.