Da qualche giorno gli uomini del Corpo Forestale, guidati dal comandante regionale del Corpo Forestale, Sergio Costa, stanno scavando nell’area industriale ex Pozzi Ginori che si trova a Calvi Risorta, obiettivo dell’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere: recuperare il tesoro della camorra. Un tesoro tossico il cui valore purtroppo è dato dalla pericolosità dei fusti velenosi che stanno recuperando. Tutto ha inizio l’anno scorso, quando un giornalista e un fotografo di Calvi Risorta News, facendo un raffronto tra le foto vecchie e le attuali dell’area, notano delle anomalie del terrreno e hanno deciso di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capuavetere. Quella denuncia mette in allarme il Corpo Forestale che, incrociando centinaia di migliaia di ortofotogrammetrie del luogo e confrontando il dato con il calcolo dei campi magnetici ha riscontrato delle anomalie nel sottosuolo.
Abbiamo chiesto al Generale Sergio Costa come procedono le operazioni di recupero: “Siamo agli inizi ma non possiamo che essere allarmati da quello che emerge: ci troviamo di fronte alla più grande discarica di rifiuti industriali d’Europa, in questo terreno sono seppelliti due milioni di metri cubi di rifiuti tossici. Tenga presente che prima di questa la più grande discarica era quella di Bussi, con 700 mila metri cubi di rifiuti tossici. Qui parliamo di due milioni, centomila in più centomila in meno”
Una quantità allarmante:
“Sì la cifra fa impressione davvero, calcoli che si tratta di un’ex area industriale di 24 ettari, abbiamo scavato fino a 9 metri trovando sempre rifiuti, in più bisogna aggiungere una parte scoscesa che è stata riempita e arriviamo a calcolare questa cifra. Tenga presente che i rifiuti iniziano ad affiorare già a 30 cm dal piano calpestio”.
Come state procedendo?
“Insieme ai vigili del Fuoco, all’Arpac, stiamo scavando il terreno, con i mezzi messi a disposizione dal Genio Militare e campionando. Essendo la discarica estesa, è un lavoro lungo e complicato. Dal terreno stanno emergendo rifiuti industriali, solventi, vernici, metalli e tracce di idrocarburi, plastica lavorata dalle industrie, buste con Pvc mentre il terreno presenta diverse colorazioni, in particolare rosse, azzurre e grigi, in seguito si stabilirà il grado di pericolosità delle sostanze, ma sicuramente già l’individuazione di tali sostanze nel terreno ci fa capire che non sono innocue.”
Siamo al solito discorso quindi? I veleni vengono interrati perchè in regime di evasione fiscale, si continua a scavare e a trovare veleni, come bisogna intervenire, secondo lei?
“La legge sugli ecoreati è eccellente, ma non è sufficiente, bisogna capire che i reati ambientali sono strettamente connessi con quelli fiscali, è necessario fare una norma conveniente e rigorosa sull’evasione fiscale, conveniente, perchè così l’impresa non in regola ha tutto l’interesse a emergere dal nero e rigorosa per punire chi commette lìillecito fiscale.”