Mario Giambona, nato a Palermo, classe 1977. Laureato in Economia e Commercio, dottore commercialista, revisore contabile, nonché vice capogruppo
in Sicilia del PD.
Onorevole, è passato poco tempo da quando come assessore del Consiglio Comunale di Capaci (PA) si è
candidato all’assemblea regionale siciliana e ha vinto le elezioni. Cosa è cambiato in questo lasso di
tempo?
È cambiato tantissimo, intanto siamo rimasti ancorati al territorio. Cioè la caratteristica del territorio, della
sua cura, è rimasta naturalmente inalterata. Ovviamente in uno scenario dalle proporzioni diverse, in
quanto il ruolo di parlamentare regionale ti pone l’esigenza di rappresentare le istanze di tutti i siciliani e
nello specifico le istanze del collegio dove sono sto eletto che è quello della provincia palermitana. Rimane
comunque alto costante e quotidiano l’impegno rispetto a quelli che sono tanti i temi sui quali il governo
regionale si era impegnato di voler e di poter risolvere e mi riferisco ad alcuni diritti che sono essenziali. Ma
che fino a oggi sono purtroppo negati a buona parte dei siciliani e che proprio in mancanza del
soddisfacimento di questi diritti costituzionalmente previsti sono costretti a andare fuori dalla Sicilia o
addirittura dall’Italia.
Le pongo adesso la domanda spinosa. Di quali diritti calpestati sta parlando, onorevole?
Dei diritti sociali: il primo è il diritto al lavoro, noi abbiamo tantissime persone, soprattutto ragazzi under 35
che hanno via dalla Sicilia. Infatti negli ultimi dieci anni sono andati via quattrocentomila siciliani e se si
dovesse continuare su questa strada significherebbe che nei prossimi quarant’anni la nostra isola
perderebbe circa un milione e mezzo di abitanti. Con evidenti riflessi nefasti sulla tenuta sociale e dei servizi
della nostra comunità sicula. Questo è primo tema.
Il secondo, quale è?
Il secondo dei diritti sociali che viene negato è il diritto a curarsi.
Certo, la salute innanzi tutto.
Indubbiamente, ma purtroppo anche qui chi vuole farsi curare deve mettere le mani in tasca e deve
rivolgersi al privato, inoltre un altro aspetto che purtroppo comporta un ulteriore peggioramento del livello
della sanità siciliana. Coi così detti viaggi della speranza che ci indirizza a andare nel resto di Italia, se non
addirittura all’estero per curarsi adeguatamente. E questo comporta il fatto che la sanità siciliana deve
pagare la sanità di altre regioni italiane, senza poter investire nella sanità territoriale.
Un vero salasso per le nostre finanze. Così cadiamo dalla padella alla brace.
Purtroppo si.
Come pensate di porre un rimedio a questa situazione disastrosa?
È un settore di vitale importanza e noi ci teniamo moltissimo, per questo la stiamo monitorando. L’idea è di
superare un sistema prettamente centralizzato e obsoleto, per crearne uno più decentralizzato e efficiente.
Ma per far ciò, occorrono professionisti qualificati, non solo in campo medico e paramedico, ma anche
nell’amministrazione. Purtroppo su questo tema abbiamo ricevuto solo futili e inadeguate risposte da parte
del governo nazionale e regionale, cosi rischiamo ancora di costruire altre cattedrali nel deserto.
Tanto per cambiare, onorevole. Si stanno avvicinando le prossime elezioni e voi naturalmente vi
candidate. Cosa sperate di ottenere, non tanto nelle amministrative, ma in quelle europee? Cosa pensa
che potrebbe cambiare, onorevole?
Il prossimo quinquennio di governo europee sarà decisivo non solo per l’Italia, ma principalmente anche
per la nostra Sicilia, in termini: di sviluppo, di crescita, di attenzione al territorio e di maggiori offerte dal
punto di vista strutturale. Quest’ultima dettata dal fatto che gli enti locali siciliani hanno visibili risorse da
poter destinare agli investimenti locali. Motivo per il quale le elezioni europee sono un momento
fondamentale di confronto e sulle quali i cittadini devono cimentarsi a partecipare.
Parole sante, purtroppo c’è molto assenteismo onorevole e oramai in troppi pensano che è inutile
andare a votare.
Purtroppo si, per questo stiamo tentando di sensibilizzare tutta l’opinione pubblica con la nostra campagna
elettorale, con dei tempi importati. Il primo è il tema della pace, poiché è ovvio che in questo momento in
cui ci sono conflitti internazionali, le forze politiche, come il partito democratico devono spingere affinché si
disinneschino quelli che sono percorsi di guerra oggi in atto. Poi c’è il tema della tutela ambientale?
Approvvigionamento idrico?
Precisamente, tutela ambientale che deve essere declinata non solamente a parole, ma con interventi
concreti e mi riferisco a misure idonee a favorire il riutilizzo dell’acqua. Poiché la questione ambientale sta
diventando una questione sociale e economica e mi riferisco al tema del razionamento dell’acqua che è già
in atto in alcune realtà siciliana e diventerà purtroppo drammatico man mano che si avvicinerà la stagione
estiva. A meno che il buon Dio non ci mandi abbondanti piogge. Quindi si trasformerà anche in un
problema economico, visto che la mancanza di acqua per gli operatori del settore agricolo, diventerà un
ulteriore elemento di drammaticità. Il PD è pronto a affrontare questa sfida con un’autorevole truppa di
candidati al parlamento europeo, intanto abbiamo la capolista che è la nostra segretaria “Elly Schlein” e che
interpreta al meglio quelle che sono le idee fondamentali del nostro partito. Poi abbiamo altri autorevoli
candidati. Tra cui un senatore della repubblica, un europarlamentare uscente e persone impegnate nel
mondo della società civile. E poi abbiamo anche autorevoli candidati che rappresentano il nostro territorio,
come per esempio il segretario regionale del PD, Giuseppe Lupo. Tutte persone che sicuramente
riusciranno a rappresentare al meglio le esigenze della nostra regione.
Grazie onorevole, come già accennato, questa è la seconda volta che lei mi concede una intervista e
anche questa volta le auguro “in bocca al lupo”.
Grazie a lei.
Maria Lupica