Buongiorno amici lettori, oggi do il nostro benvenuto a Odarka Pisna. Una giovane artista Ucraina, purtroppo esule come tanti suo connazionali costretti a fuggire dalla loro patria, per la follia della guerra.
Con la sua esposizione di quadri “CREDERE” a San Francesco Saverio di Palermo, ci ricorda che la guerra è sempre una follia che purtroppo si ripete.
Odarka, lei è un’artista già conosciuta e apprezzata a livello mondiale. Ha già partecipato a circa 150 mostre oltre che in patria, anche in: Spagna, in Spagna, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Georgia e anche nella nostra Italia. Infatti nel 2019 ha rappresentato l’Ucraina nella 58° Biennale di Venezia. Come mai tra tanti posti che poteva scegliere come location per la sua esposizione di quadri, ha scelto proprio la Rettoria di San Francesco Saverio? Non sarebbe stato meglio, per esempio, il Palazzo di Sant’Elia della provincia Palermitana?
Perché qui ho trovato molta disponibilità da parte di padre Massimiliano, mio buon amico. Io sono arrivata qui direttamente dall’Ucraina con mia figlia Zlata di nove anni e mio padre, che ora è ritornato nella nostra patria. I quadri che espongo qui sono quadri a tema biblico, volti unicamente a dare un messaggio di speranza per chi a perso tutto, non solo nella guerra in Ucraina.
Si, ho saputo che lei ha lasciato l’Ucraina circa sei mesi fa, in conseguenza dell’invasione da parte della Russia di Putin.
Si, ho dovuto, per salvare le nostre vite. Mio padre è tornato li per proteggere mia madre e l’Ucraina.
Si, capisco. Anche se non ho vissuto personalmente gli orrori della guerra, pure in Italia abbiamo avuto le devastanti conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale. E, tramite gli orribili racconti dei miei nonni e genitori, so che la gente per la disperazione arrivava a far qualsiasi cosa pur di assicurare un boccone di pane alla propria famiglia. Del resto si sentono ogni giorno al telegiornale notizie sconvolgenti sulla situazione in Ucraina.
La situazione in Ucraina, a livello sociale, ospedaliero e alimentare è al limite. La gente non vive, sopravvive. Dove prima c’erano città vive e piene di gente che lavorava, adesso ci sono solo macerie, niente più case, niente più fabbriche e soprattutto niente più ospedali. Purtroppo non solo i civili, ma anche i bambini più piccoli sono rimasti coinvolti in questo sanguinoso e assurdo conflitto.
Cosa direbbe, anzi cosa dice a Putin, a tutti i governati delle super potenze e al nostro presidente?
Non voglio che Putin muoia. Questo assolutamente no. Ma voglio che capisca quello che ha fatto. Voglio che capisca il dolore che ha inferto a persone innocenti. Tutti sappiamo che lui non è una persona, è un diavolo. Spero che lo fermino presto.
Odarka, io la ringrazio del tempo e dell’attenzione che ha voluto concedermi e mi spiace tanto di averle riportato alla mente la tragedia che ancora e purtroppo sta vivendo la sua patria. Spero che avremo ancora modo di incontrarci. Ho già avuto modo di vedere un paio dei suoi quadri e le assicuro che riescono a scuotere l’animo di ogni persona che si sofferma anche solo un istante a guardarli. Mi auguro che lei, insieme a tanti altri esuli possiate tornare a casa quanto prima.