Otto storie, raccontate in prima persona da chi è stato vittima del prepotente di turno. Il volume sarà presentato, in prima nazionale, oggi mercoledì 23 settembre (ore 17) al Palazzo delle Arti di Napoli, nel trentennale dell’omicidio di Giancarlo Siani.
Sono centinaia i giornalisti e i blogger che, ogni anno, subiscono minacce e intimidazioni in Italia, a causa di inchieste coraggiose, che senza censure raccontano di verità scomode, spesso inconfessabili. A mettere fortemente a rischio uno dei diritti fondamentali della nostra democrazia – la libertà d’informazione – non è solo la criminalità organizzata, ma anche chi, istituzionalmente, dovrebbe tutelarne il corretto esercizio. Otto storie, raccontate in prima persona da chi è stato vittima del prepotente di turno, tratteggiano i confini di un Paese, che da Nord a Sud, resta ancora lontano da potersi definire realmente immune da certe forme di sopraffazione, repressione e vessazione.
Otto voci, dietro le quali non è raro trovare il volto di un lavoratore precario – come quello di Giancarlo Siani, il giornalista del quotidiano “Il Mattino”, ucciso dai sicari della camorra il 23 settembre di trent’anni fa – raccontano di un’Italia sconosciuta ai più, dove un giornalista può rischiare la vita all’identica stregua del soldato spedito su un fronte di guerra. Atteggiamenti che indignano, ma che è necessario conoscere per poter rimuovere, se si vuole realmente far cambiare registro a questo Paese. Se ancora crediamo che la libertà d’informazione sia un diritto e non una concessione.
“Io non taccio. L’Italia dell’informazione che dà fastidio”, pubblicato per la collana “Fatti & Misfatti” (la stessa per la quale alcuni anni fa è stato pubblicato “Il Casalese”, la biografia non autorizzata sull’ex sottosegretario all’Economia e proconsole del partito di Berlusconi in Campania, Nicola Cosentino) sarà presentato, in prima nazionale, oggi mercoledì 23 settembre (ore 17) al Palazzo delle Arti di Napoli, nel trentennale dell’omicidio di Giancarlo Siani. All’evento interverranno: Nino Daniele assessore alla Cultura del Comune di Napoli; Federica Angeli, giornalista, coautrice del libro; Paolo Borrometi, giornalista, coautore del libro; Arnaldo Capezzuto, giornalista, coautore del libro; Giovandomenico Lepore, già Procuratore della Repubblica di Napoli, autore della prefazione; Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Armando Borriello, segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania; Alberto Spampinato, giornalista, direttore e fondatore dell’Osservatorio sull’Informazione Giornalistica e sulle Notizie Oscurate (Ossigeno)