di MONICA CAPO
Quello del 14 novembre sarà uno “sciopero sociale” di ventiquattro ore per protestare contro il Jobs Act e più in generale le politiche del lavoro di Renzi e in cui a incrociare le braccia saranno soprattutto i precari di varie città d’Italia. Ma come è nato lo sciopero sociale?
Molto semplicemente, in seguito alle giornate dello Strike Meeting, svoltesi a Roma dal 12 al 14 settembre, si sono costituiti laboratori in tutta Italia che hanno l’obiettivo comune di ri-conquista dei diritti per tutti, di reddito e di vivibilità degli spazi pubblici.
Più precisamente, si cerca di dimostrare che “la flessibilità è fallita”e lo si farà “anche” incrociando le lotte: la protesta coinciderà infatti con quella organizzata dalla Fiom a Milano “nel rispetto delle autonomie di ognuno ma dentro all’idea di pensare anche a forme nuove di mobilitazione”, come ha dichiarato il Segretario Maurizio Landini.
Ormai in Italia del numero di precari si è perso il conto e questo popolo senza diritti ora alza la testa per dire basta. E per capire meglio, occorre fare un po’ di storia e ripercorrere il sentiero che ci ha condotto fino a questo punto.
Basta dire che quando non è stato più possibile svalutare la moneta italiana per recuperare competitività e dare respiro alle esportazioni e si sono assunti acriticamente i vincoli alle politiche fiscali e monetarie europee, la nostra economia è stata incapace di spingersi oltre sul cammino dello sviluppo e si è resa inevitabile la flessibilità del mercato del lavoro, in tutte le sue declinazioni. Ecco allora il pacchetto Treu, ecco la Legge Biagi e, infine, il più recente e, famigerato, Jobs Act che si è mosso sempre lungo quella direzione, sgombrando il campo a pratiche di sfruttamento prima impercorribili.
Il 14 novembre sarà perciò una giornata fatta di diversi momenti e pratiche di sciopero e mobilitazione, articolati in tutto l’arco delle ventiquattro ore, per dare, come si legge sul blog scioperosociale.it, a tutte le lavoratrici e i lavoratori ed anche a tutte le studentesse e agli studenti, ai disoccupati la possibilità di esprimere il rifiuto della riforma del lavoro (Legge Poletti e Jobs Act), ma anche della “buona scuola” di Renzi e dello Sblocca Italia.
Ma la giornata servirà anche per rilanciare le proposte di salario minimo europeo, reddito di base, stabilizzazione dei precari e democrazia sindacale, ed esprimere il rifiuto delle privatizzazioni e ribadire la volontà di difesa dei beni comuni.
Questo il programma della manifestazione del 14 novembre a Napoli:
ore 9:00
-Azioni della Campagna per il diritto all’abitare Magnammece o Pesone contro il decreto Lupi.
-Blocco della didattica di scuole e università
– Azioni dei comitati contro il Biocidio e per difesa di salute e ambiente sul tema della sanità pubblica
ore 10:00
– corteo unitario con partenza da P.zza Mancini
ore 12.00-14.00
– Tutti i lavoratori, precari, studenti e disoccupati bloccheranno lo svincolo autostradale nei pressi del corso Arnaldo Lucci.
ore 17:30
– Metro Toledo, picchetti alle multinazionali e ai negozi delle vie del centro.
ore 22:00
Speak corner a piazza Bellini, per denunciare lo sfruttamento dei lavoratori dei bar nella piazza.
MARTEDI 18 NOVEMBRE
ore 18:30
– Assemblea di bilancio dello sciopero del Laboratorio Napoletano all’ex Asilo Filangieri.
Lo striscione d’apertura sarà contro jobsact, buonascuola e sblocca-italia.
Per supportare lo sciopero digitale si potrà seguire la pagina Facebook : Sciopero Sociale Napoli, l’account twitter @NapoliStrike e si potranno twittare gli hashtag #ScioperoSociale #14n #Jobsact #blocchiamotutto#SocialStrike
Dalle ore 8.00 alle ore 16.00 sarà attivo, presso il cortile della Facoltà di Lettere Federico II, il media center dello sciopero sociale, che raccoglierà informazioni, immagini, testimonianze in tempo reale degli strikers che invaderanno le strade e la rete.
Ad accompagnare la manifestazione ci sarà la diretta Radio che sarà in contatto diretto con la piazza e che si potrà seguire al link Mixlr.com/radio-zero-zero.
Chiunque voglia contribuire infine al flusso d’informazioni potrà pubblicare foto, video e info di iniziative o blocchi, o ancora far sapere come parteciperà allo sciopero sulla pagina Facebook Sciopero sociale Napoli.
E allora stay tuned, stay rebel e buon #socialstrike a tutti!