Tutte le scissioni dal PCI di Togliatti al PD con Renzi
Vogliamo ricordare la rivoluzione d’ottobre (un secolo +2) con una strepitosa iniziativa editoriale: l’ebook “La diaspora del comunismo italiano” di Ferdinando Leonzio, gratuito per i propri lettori. Il libro edito da ZeroBook è quantomai d’attualità in questi giorni.
È tempo di scissione. I ragazzi crescono, si fanno grandi, vogliono avere una loro famiglia, una casa, vogliono avere un po’ di libertà (politica). È naturale, è fisiologico. Per chi ha cresciuto questi ragazzi è sempre un po’ un dolore, e un orgoglio; mentre per i ragazzi è d’obbligo uscirsene un po’ euforico, magari gridando un’ultimo sberleffo verso i propri genitori. Oppure è il caso di una coppia che al termine di un ciclo di convivenza decide la separazione, più o meno consensuale. Insomma, nuovi partiti nascono. E la “sinistra”, qualsasi cosa voglia indicare questo termine, ha conosciuto una lunga storia di scissioni e di divisioni. Nella Prima Repubblica vi erano tre grosse formazioni politiche: democristiana, socialista, comunista. Che all’improvviso, nella Seconda Repubblica, non ci sono più: divisi in mille partiti, in mille schegge.
Ferdinando Leonzio è stato lo storico che più di ogni altro ha studiato il fenomeno della scissione e della diaspora nel recente passato. A esso ha dedicato tre libri (la “trilogia della diaspora”): “La diaspora del socialismo italiano”, “La diaspora democristiana”, “La diaspora del comunismo italiano”, tutti editi da ZeroBook. Siamo lieti di offrire ai nostri lettori, gratuitamente l’ebook “La diaspora del comunismo italiano”. Uno studio sulla storia recente del nostro Paese e su uno dei maggiori partiti di massa e democratici dell’Occidente. Una storia che torna di attualità in questi giorni non solo per le nuove “scissioni” provenienti dal PD italiano; ma anche per le prese di posizioni del Parlamento europeo, che equipara comunismo e nazismo all’interno della medesima condanna ideologica. Il libro di Leonzio è un modo per riflettere su questa storia, che attraversa la storia del nostro Paese ed è ancora viva e palpitante.
In questi giorni è tra l’altro in diffusione l’ultima fatica di Ferdinando Leonzio, “Lentini nell’Italia repubblicana” dedicata alla storia politica della sua città. Edito da ZeroBook, assolutamente da non perdere.
ZeroBook ha l’ambizione di voler fare libri belli, vogliamo che i nostri lettori ci leggano!
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A un secolo +2 dalla Rivoluzione d’Ottobre, una puntuale ricostruzione (1921-2017) della diaspora del comunismo italiano, dei suoi protagonisti e delle formazioni politiche che ne derivarono.
Introduzione al libro, di Ferdinando Leonzio
Chi fosse tuttora convinto che il mondo comunista sia stato, o sia ancora, un blocco monolitico, ideologicamente compatto, che a file serrate marcia verso l’immancabile vittoria, è bene che si tolga subito quest’idea dalla testa: per farlo gli basterà sfogliare questo libro, che pure riguarda il solo movimento comunista italiano.
Del comunismo, infatti, ci sono state: una versione “ufficiale”, prima stalinista e in seguito poststalinista, praticata nell’URSS e in vari paesi cosiddetti “satelliti”; una versione troskista, risalente alla dottrina della rivoluzione permanente di Lev Trotsky; un’altra “titoista”, caratterizzata dall’autogestione in politica interna e dal neutralismo in politica estera, realizzata dalla Jugoslavia di Tito; un’altra ancora, “maoista”, successivamente rinvigorita dalla rivoluzione culturale, nella Cina di Mao Tse Tung e poi raccolta e accentuata dall’Albania di Enver Hoxha; e, ancora, una versione popolare-rivoluzionaria, dai forti tratti antimperialisti, nella Cuba di Fidel Castro, una “occidentale” con aperture filosocialiste, detta eurocomunismo; una nordcoreana, il cui vertice presenta addirittura aspetti “dinastici”: dal fondatore Kim il-sung a suo figlio Kim Jong-il e al nipote Kim Jong-un.
Anche in Italia la galassia comunista e postcomunista è particolarmente affollata. Vi si può trovare di tutto: veterocomunisti incalliti, aspiranti neosocialdemocratici, eroi della Resistenza, martiri dell’Idea, persone serie e preparate, opportunisti, settari, visionari, sognatori… Una storia fatta di fedeltà, abiure, fusioni, scissioni, polemiche, rientri, rotture, “deviazioni”, scomuniche, abbandoni. Un universo popolato di stelle rosse, ma più spesso di meteore.
Ma anche una pagina di storia molto interessante, rientrante a pieno titolo nel mio progetto di realizzare una trilogia sulle suddivisioni dei più grandi filoni dello scenario politico dell’Italia contemporanea.
Da questo disegno non poteva perciò mancare il movimento comunista, la cui importanza storica è indiscutibile. A tal proposito, ho ritenuto opportuno, spingendomi fino al 2017, accennare nel testo a tutti i partiti o movimenti italiani che si sono autodefiniti “comunisti” (e ai loro “discendenti”), indipendentemente dal fatto se lo siano stati veramente o meno, purché operanti secondo l’art. 49 della Costituzione.
Sono stati però esclusi i gruppi di rilevanza meramente localistica e quelli di durata effimera.
In ogni caso questo libro non ha la pretesa della completezza, sebbene l’autore ne garantisca la serietà. L’autore, inoltre, ha voluto risparmiare ai lettori la riproduzione di pesanti, prolissi e spesso noiosi documenti di partito.
20190925_diaspora del comunismo italiano_edizione lettori ZeroBook