Dr. Marcello Minasi*
“Noi l’avevamo detto” sarebbe troppo facile, ma è la pura verità!
La proposta di legge in un primo momento abbracciata da tutti (parlamentari, sindaco, tutte le sigle sindacali, tutti i comitati), noi compresi, in un noto protocollo del novembre 2014 che avrebbe salvato l’Ospedale Piemonte con il suo Pronto Soccorso, si è rivelata una bufala. Prova ne è prima l’accordo scritto tra i direttori generali dell’Azienda Papardo–Piemonte e dell’IRCSS, che di fatto escludeva il Mcau (il pronto soccorso), e poi con le recenti dichiarazioni del prof. Bramanti che confessa il vero problema: l’IRCSS Neurolesi ha bisogno di posti autorizzati, perché i suoi non avranno il rinnovo dell’autorizzazione sanitaria. In poche parole dateci letti autorizzati.
Il progetto è sacrificare un ospedale del centro città per salvare il Neurolesi?
Siamo naturalmente in prima linea per cercare una soluzione al problema dell’Istituto della Fondazione, che non può e non deve chiudere.
La politica ampiamente rappresentata il 7 settembre in Prefettura può trovare soluzioni condivise, e su questo potremmo anche esprimerci.
Pensiamo a locali che potrebbe mettere a disposizione la stessa Azienda Papardo–Piemonte al Papardo, l’Ospedale Margherita o il Policlinico Universitario, luogo naturale per la ricerca e l’assistenza.
Il secondo capitolo riguarda le risorse economiche.
In occasione della stessa riunione del 7 settembre, il direttore generale dell’IRCSS, dr. Aliquò, ha espressamente detto che senza soldi non si canta messa e che se gli trasferiscono i fondi lui potrà mantenere in vita il Pronto Soccorso del Piemonte.
Ma ci chiediamo, se il Governo regionale decidesse di destinare risorse finalizzate al mantenimento del nostro Ospedale, la strada più facile sarebbe quella di colmare il deficit dichiarato dal direttore generale Vullo, nella stessa occasione, e che, ad Ospedale Piemonte in piena attività, potrebbe contare anche sugli oltre 1000 trasferimenti in altre strutture che sono stati fatti in un anno dal Pronto Soccorso stesso (tutti codici rossi o gialli e quindi Drg di peso). In questo caso non ci sarebbe bisogno di nessuna legge, né norma e soprattutto non si dovrebbe scomodare il Governo Nazionale per modificare la mission dell’IRCSS (che a tutt’oggi non potrebbe avere un Pronto Soccorso con le sue specialistiche di base).
Infine i doppioni della Balduzzi. Il secondo presidio dell’AOOR Papardo-Piemonte (o il sesto dell’ASP) non deve necessariamente avere doppioni di strutture complesse: i reparti dell’emergenza-urgenza possono essere sostenuti da strutture semplici, gruppi di dirigenti medici organizzati in simbiosi con medesimi reparti dell’altro presidio.
In conclusione non abbiamo motivo di non credere alle chiare dichiarazioni dell’Assessore Gucciardi che ha espressamente detto che “Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Piemonte, con l’Ospedale dietro, non chiude!”. Invitiamo l’assessore ad una serena valutazione in maniera da assicurare un futuro certo ad una struttura che senza tema di smentita, è necessaria ed insostituibile per il cittadino messinese e per tutta l’area della provincia.
*Presidente del Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte