Missione africana per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Da oggi e fino a sabato, il capo dello Stato sarà nel versante occidentale del Continente, fra la Costa d’Avorio e il Ghana, due democrazie che svolgono un ruolo di Paesi cerniera con una zona molto turbolenta, quella del Sahel, segnata negli anni da violenze, colpi di Stato e atti terroristici. Due nazioni che in qualche modo risentono dell’instabilità dei vicini e cercano di svolgere un’azione moderatrice e stabilizzatrice.
Quella di Mattarella in Costa d’Avorio è la prima visita ufficiale di un capo di Stato italiano e fa seguito all’invito formale espresso dal presidente Alassane Ouattara, nel settembre del 2022. Sempre al Quirinale, Mattarella aveva ricevuto, nel luglio 2023, il presidente della Repubblica del Ghana, Nana Addo Dankwa Akufo-Addo, che lo aveva invitato ad Accra, dove, prima di lui, è stato in visita di Stato solo Giorgio Napolitano, nel luglio del 2007. Ma ora la cinque giorni del capo dello Stato in Africa acquista un significato particolare, soprattutto alla luce del Piano Mattei che è entrato a pieno titolo fra le priorità del governo Meloni e che ha ottenuto nei mesi scorsi, anche la “benedizione” della Commissione Europea. Non a caso, nell’agenda degli incontri ci sono tre temi centrali del progetto di sviluppo del continente africano varato dal governo: la sicurezza, la cooperazione energetica, l’istruzione e la formazione professionale. In particolare il Ghana, nell’area dell’Africa occidentale, è sempre stato il Paese più avanzato nell’ambito del consolidamento delle strutture democratiche, dei processi elettorali e della partecipazione della società civile. Mentre la Costa d’Avorio è tra le priorità del piano Mattei avviato dal governo italiano. Dal punto di vista geopolitico, quindi, si tratta di un’area molto importante. Ambedue i Paesi hanno economie molto dinamiche, negli standard africani, e molto aperte anche all’esterno. L’obiettivo è riattivare l’attenzione su questo continente nello spirito di una cooperazione variegata e articolata, per contribuire al massimo a una crescita sostenibile in queste aree del pianeta. Un’area che, soprattutto in seguito ai terremoti geopolitici degli ultimi anni e, in particolare, con la crisi delle forniture energetica dalla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio hub-energetico per l’intera Europa, riportando il Mediterraneo al centro di quel “mondo capovolto”, sull’asse Sud-Nord che sarà anche al centro della seconda edizione del Festival Euromediterraneo dell’Economia organizzato dal Quotidiano del Sud dal 18 al 20 aprile a Napoli.
Per capire l’importanza strategica dell’area basta ricordare che l’Eni è presente dal 2015 in Costa d’Avorio, dove nel 2021 ha individuato il giacimento di Baleine, la scoperta più grande mai realizzata nel Paese e la prima commerciale in 20 anni. Con circa 2 miliardi di barili di olio in posto e 94 miliardi di metri cubi di gas associato, Baleine ha consentito alla Costa d’Avorio di consolidare il proprio ruolo nel mercato energetico regionale e internazionale. Tra l’altro si tratta di un impianto “green”, a zero emissioni nette mentre quelle residue sono compensate tramite iniziative per la conservazione delle foreste e progetti di accesso ai sistemi di cottura migliorata tramite la distribuzione di fornelli a più alta efficienza termica (progetti di Clean Cooking).
Altro tema al centro della missione (e del piano Mattei) quello dell’istruzione e della formazione. In entrambi i Paesi il presidente visiterà strutture educative nate con progetti italiani. In Costa d’Avorio, sarà in una scuola ristrutturata nel contesto di un piano nazionale governativo di consolidamento di tutte le istituzioni scolastiche. Si tratta di un progetto prodromico concepito da Eni e realizzato da Avsi e che probabilmente verrà replicato in altre parti del Paese, una formazione primaria e secondaria di base che tende a piantare i semi di un capitale umano che favorirà lo sviluppo e benessere del Paese. In Ghana, Mattarella visiterà una scuola dei salesiani volta alla formazione professionale di operai e cuochi realizzata d’intesa con Confindustria Alto Adriatico. I giovani formati in questa scuola saranno poi chiamati per fare pratica in Italia, alimentando il filone di una migrazione legale e necessaria per la nostra economia.
Prima di tornare in Italia, infine, Mattarella poi visiterà il centro di formazione don Bosco di Ashaiman e la nave Bettica. Il pattugliatore della quarta divisione navale della Marina militare ha iniziato il 25 marzo l’attività di sorveglianza nel Golfo di Guinea, nell’ambito dell’Operazione “Gabinia”, volta al contrasto del fenomeno della pirateria.