A Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo – Sicilia, l’11 e 12 maggio 2024 si fa festa per l’attesissima Sagra del Cannolo Siciliano. Infatti il dolce tipico della tradizione gastronomica locale ed eccellenza del territorio sarà l’indiscusso protagonista di questa manifestazione.
Il Cannolo di Piana degli Albanesi
In questo mese di maggio possiamo osannare non solo il più buono dei cannoli isolani, infatti c’è la degustazione completamente gratuita di molti altri prodotti tipici della tradizione culinaria come: pasta alla norma, arancini, cassate e tante altre specialità gastronomiche tipiche del territorio che con più difficoltà si trovano in altre parti della Sicilia. Così sarà possibile tuffarsi letteralmente nelle tradizioni e nella cultura di questa piccola comunità che sa custodire sapientemente la propria storia e identità anche attraverso l’inesorabile passare dei secoli, dal 1488. E per non farci mancare nulla, possiamo anche assistere ai numerosi spettacoli previsti, uniti a momenti di intrattenimento.
L’accoglienza di Piana degli Albanesi durante La Sagra del Cannolo e no
Ci sono ottime offerte di: casa vacanza, alloggi, hotel, B&B, affittacamere dove pernottare a Piana degli Albanesi. Quindi non rimane che partire a cuor leggero e prepararsi a godere di tre giorni all’insegna del relax più totale.
Piana degli Albanesi, non solo Sagra del Cannolo Siciliano
Il paese risiede nell’area della città metropolitana della capitale siciliana, situato al margine di un altopiano montuoso, sul versante orientale del monte Pizzuta, prospiciente al lago artificiale che porta lo stesso nome. È il centro abitato più noto e importante degli albanesi (arbëresh) di Sicilia, dove da svariati secoli storicamente risiede la più numerosa comunità albanese italiana. Fino al 1941 è chiamata Piana dei Greci per il suo rito religioso greco-bizantino, praticato dai suoi abitanti, è anche sede vescovile dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, circoscrizione della Chiesa italo-albanese, la cui giurisdizione comprende su tutte le chiese insulari di rito orientale. Nel corso dei secoli è contemplata fra i più grandi comunità attive e influente degli italo-albanesi, proteggendo e coltivando la preziosa memoria storica della loro antica madrepatria. Oltre a essere il fulcro, religioso e socioculturale di tutte le comunità arbëreshe dell’isola sicula, ha mantenuto praticamente intatte le proprie caratteristiche etniche, come la lingua albanese, il rito religioso greco-cattolico e il caratteristico costume originario, sia femminile che maschile, della loro mai dimenticata terra di origine.
MARIA LUPICA