di ANTONELLA CATRAMBONE
“La DDA di Catanzaro è la terza distrettuale di Italia e ha un personale assolutamente inadeguato dal punto di vista numerico per quanto riguarda la mole di lavoro che deve svolgere e del territorio enorme che deve coprire”. Lo ha affermato la Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Rosy Bindi in un incontro presso la Prefettura di Catanzaro. L’esponente pd ha anche ribadito il problema della carenza di forze alla DDA di Catanzaro sia per quanto riguarda la magistratura giudicante che il personale amministrativo nonché delle forze dell’ordine e gli strumenti a disposizione delle Prefetture. Questi alcuni dei punti emersi dalla conferenza stampa tenutasi alla presenza del senatore del M5S Michele Giarrusso , Francesco Molinari del gruppo misto e Dorina Bianchi vice capogruppo di NCD alla Camera.
Si conferma una situazione molto critica della presenza della ‘ndrangheta considerata pervasiva, condizionante, a fronte di una situazione sociale ed economica altrettanto critica, che si espande condizionando l’economia del nostro Paese e di altri Paesi europei stabilendo relazioni a tutti i livelli.
La presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Rosy Bindi ha puntato l’attenzione sulla importanza delle indagini nella terra di origine e si è impegnata, a nome della Commissione, a chiedere al Ministro della Giustizia e al CSM di affrontare questa situazione.
Il senatore Giarrusso ha accusato la Bindi per aver messo a tacere le dichiarazioni fatte dai magistrati sulla inefficacia dell’art. 416 ter c.p. che disciplina il reato di scambio elettorale politico mafioso ormai impossibile da provare denunciando che “a casa sua la ‘ndrangheta non è affrontata dallo Stato” e questo significa perdere la battaglia.
La Bindi da parte sua fa riferimento ad un confronto “vivace ed appassionato” con i magistrati e conferma l’errore di aver diminuito le pene previste nell’articolo in esame ma definisce scorretto l’atteggiamento di Giarrusso e conclude facendo appello alla politica, alle parti sociali, agli imprenditori ai professionisti che sanno dire di no al potere della ‘ndrangheta e sanno ogni giorno prevenire con il loro comportamento questo grande male”.