“La questione meridionale è scomparsa dal radar della politica e adesso si sta comprendendo come il tessuto economico e imprenditoriale in alcune zone del Nord rischi di essere minato alle basi dal consolidarsi di logiche mafiose. Il Sud è stato abbandonato in molti casi a se stesso e non ha avuto le energie sufficienti per reagire con efficacia e adesso questa emergenza si sta gradualmente trasferendo al Nord”. Così il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nando Morra, che in una intervista ad Askanews risponde così alla domanda se coglie un calo di attenzione della politica, in generale, sul tema della lotta alle mafia. Il Mezzogiorno è invece un tema che torno solo periodicamente e in coincidenza quasi sempre di fatti di sangue alla ribalta delle cronache nazionali. E’ così anche dopo la drammatica sparatoria, con una vittima, avvenuta sotto lo sguardo dei bambini di una scuola in un quartiere della periferia est di Napoli. Il capo della polizia Franco Gabrielli ieri ha detto che “Napoli è una questione nazionale”. E’ un messaggio alla politica? “La sollecitazione del prefetto Gabrielli è assolutamente condivisibile”, risponde Morra perchè l’emergenza Napoli è “anche ma non solo una questione securitaria”. “Nel tempo è cresciuta in misura straordinaria la potenza delle organizzazioni criminali camorristica e senza fare riferimento ai Mazzarella, ai Mallardo di fatto – ha aggiunto il presidente dell’Antimafia – c’è un cartello criminale che controlla in maniera asfissiante la città”.
“Va ricordato che l’emergenza Napoliera stata anticipata dallo fenomeno delle stese. Un fenomenocriminale che non può essere tollerato da uno Stato che ha acuore la sicurezza dei propri cittadini e soprattutto dei suoicittadini più giovani. Noi tutti dovremmo domandarci se lo Statoabbia fatto tutto ciò che è necessario per promuovere modellipositivi soprattutto tra i più giovani”.”Durante la visita oggi a Napoli ho avuto modo di ascoltareoperatori della pubblica sicurezza che mi hanno raccontato disoggetti arrestati per l’ennesima volta e che reiteravanocomportamenti negativi. Va riportato al centro dell’attenzione -ha sottolineato il presidente dell’Antimafia – la necessita dellacertezza delle pene. Si dovrebbe capire che la crisi del sistemaSud è stata determinata dall’incapacità dello Stato di promuoverela certezza dei diritto e del rispetto delle regole. In assenzadella certezza del diritto qualunque iniziativa economica, anchela più meritevole e di successo è stata di fatto abbandonata a sestessa ed è fallita”.