Siamo certi che Napoleone Bonaparte e la sua famiglia non fossero votati a idealità cristiane, ed a legami con quella parte degli ambienti Vaticani notoriamente legato al Riformismo d’oltralpe?
A Parigi abbiamo una importante chiesa, Saint Jacques du Haut Pas; dedicata ad un Ordine equestre toscano, il cavalierato del Tau di Altopascio. Il nome della chiesa deriva proprio dalla parola Altopascio. La chiesa ha al suo interno le spoglie mortali del principale collaboratore di Giansenio. Questa chiesa non è mai stata violata, né dai rivoluzionari del 1789, né da Napoleone Bonaparte. Perché?
A Bologna nel XVIII secolo c’è stato un papa lungimirante, papa Lambertini, alias Benedetto XIV. Era legato allo storico Ludovico Antonio Muratori di Modena, a sua volta particolarmente vicino ai Chierici Regolari della Madre di Dio di Lucca. Sono questi personaggi Agostiniani, non lontani dalle posizioni gianseniste che dal Cinquecento in poi ebbero particolare diffusione in Francia ma anche in Italia. I Bonaparte ebbero contatti e comunione con tali ambienti. Ce lo conferma Pasquale Paoli, il Corso rivoluzionario cui la famiglia Bonaparte fu per un certo periodo legata, che sul finire del XVIII scrisse una lettera a Lucca a Padre Ghelsucci dei Chierici Regolari con tematiche politiche, rivelando e condividendo il decesso di un generale Corso suo amico ben conosciuto da Padre Ghelsucci.
Uno storico lucchese vissuto nel XIX secolo, Salvatore Bongi, pubblicò una Storia di Lucca in cui sostenne che esisteva un carteggio tra Napoleone e la sorella Elisa, sovrana in Lucca nel periodo napoleonico, di scontro proprio sull’Ordine dei Chierici Regolari lucchese che non fu violato fino al 1810. Pare che Elisa fosse propensa a mantenere i Chierici al loro posto e che Napoleone non fosse d’accordo. Sulle prime ho creduto a questa versione del Bongi. Poi mi sono detta: è una pantomima.
La sorella dell’Imperatore non avrebbe mai potuto e/o voluto contrapporsi ad un fratello che su certi temi aveva l’ultima parola. Se l’Ordine visse fino al 1810 ciò fu senza dubbio voluto dallo stesso Imperatore. Una pantomima del XIX secolo, il secolo del Bongi, cesorio col XVIII secolo secolo quando la fluidità tra mondo protestante e mondo cattolico fu più intensa. Per giustificare e, perché no, dare il tempo necessario ai Chierici Regolari dii sistemare il loro patrimonio librario, culturale, valoriale ed economico in salvo, fuori dai circuiti ufficiali. Maggiore sintonia che non con altre frange della Chiesa? Può trattarsi di illazione, ma non credo. Elisa mise “in salvo” anche un importante altare lucchese presente nella chiesa del Suffragio in piazza del Suffragio, inserendolo nel Duomo di Ajaccio dove tutt’ora si trova. Non tanto per scopi predatori ma per il profondo significato religioso e simbolico del luogo, ambiente non lontano da una visione giansenista e riformata. Vicino alla piazza, adiacente ad essa, c’è la vecchia magione lucchese dell’ordine del Tau. Le mappature cittadine possono essere uno strumento importante per comprendere dinamiche storiche.
Il protagonista ella mia tesi, Padre Gioacchino Prosperi, prima gesuita e poi francescano, legato intimamente alla famiglia Bonaparte, era un fra’ massone (c’è un documento all’Archivio di Stato) e una dimora di famiglia è adiacente proprio a piazza del Suffragio. Fu sempre un sacerdote, fino alla sua morte avvenuta nel 1873. Si scrive nel documento menzionato: “I padri muratori furono i testimoni degli ultimi gemiti dell’Aquila Imperiale”. Quale filo conduttore?
Se gli Ordini cavallereschi ( il Tau è stato in vita fino al Cinquecento) contenevano i principi agostiniani nella loro essenza, nella loro stessa Regola, i Giansenisti incarnarono gli stessi principi ma con sistemi regolatori diversi.
Padre Prosperi non è solo un padre muratore bonapartista, è anche un Arcade ( tra gli Arcadi di Roma Epidauro Alseideo).
Dunque Arcadia, Muratoria, eredi del mondo cavalleresco cui la famiglia nobile di padre Prosperi apparteneva; analoga angolazione e provenienza della famiglia Bonaparte. Lo zio di Napoleone, il cardinale Fresh, fratello della madre Letizia Ramolino, fu con tutta probabilità, al di là dei contrasti col nipote Imperatore, in contatto con gli ambienti Vaticani che avevano maggiore sintonia con queste posizioni.
Nel 2020 in Ajaccio, proprio in palazzo Fresh, è stato ritrovato un “Principia” di Newton originario dentro la biblioteca del palazzo. Il Mediterraneo dei Lumi non era così distante da una visione statuale come quella descritta, vicina alle posizioni gianseniste. Padre Prosperi ed i suoi accoliti bonapartisti e rosminiani furono quasi sempre pubblicamente tacciati di giansenismo.