Parla Raffaele Tovino
Oltre cinquantamila soci. Anap è una associazione nazionale che si rivolge ai professionisti e alle piccole e medie imprese di tutti i settori produttivi, particolarmente impegnati nella divulgazione della cultura d’impresa e della sicurezza nei luoghi di lavoro. “L’eterogeneità della composizione del nostro aggregato ricalca l’eterogeneità del panorama produttivo italiano E questo rende particolarmente impegnativo il compito che ci siamo assunti. Parla Raffaele Tovino, direttore generale.
Ci spieghi qual è la principale finalità che ha dato origine all’Anap?
L’associazione è nata per rispondere a esigenze delle imprese sempre nuove e più complesse. Rivolgersi alle PMI significa rivolgersi al 98 per cento delle realtà d’imprese italiane, vale a dire alle artefici di una parte significativa della ricchezza nazionale. Vuol dire valorizzare realtà che, sebbene appartenenti a settori diversi, presentano un unico filo politico comune, e che rischiano di rimanere marginali nelle considerazioni politico-programmatiche della nuova economia.
Può definire quale sia a suo avviso il ruolo delle associazioni datoriali nello scenario economico e sociale italiano?
Quando si parla di sindacati, ad esempio, si pensa immediatamente ad associazioni che tutelano i lavoratori dipendenti, assicurandolo loro assistenza e rappresentanza. Ecco, le associazioni datoriali altro non sono che sindacati dei datori di lavoro, che nascono allo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi delle categorie di appartenenza e fornire servizi collettivi alle imprese aderenti. Costituiscono a tutti gli effetti una delle parti sociali che periodicamente si incontrano per definire insieme ad esempio la stipula e il rinnovo dei contratti collettivi nazionali del lavoro.
E di cos’altro si occupano nel concreto?
A livello territoriale o aziendale, possono discutere e gestire con i sindacati questioni riguardanti il lavoro giungendo anche a trattare problemi connessi a un singolo reparto o addetto. Oltre a rappresentare le imprese associate dinanzi al governo, esse forniscono assistenza e tutela diretta, nonché numerosi altri servizi.
Vuole citarne qualcuno?
Be’ si va dall’assistenza per lo svolgimento di pratiche burocratiche, al disbrigo di pratiche contabili e amministrative, passando dalla consulenza finanziaria al supporto nella gestione di contratti, buste paga e contributi. Anap organizza anche seminari di approfondimento e corsi di formazione, nonché informazioni e aggiornamenti in materia di sicurezza del lavoro.
Se qualcuno le chiedesse perché iscriversi all’Anap, cosa risponderebbe?
Anzitutto che, così come i lavoratori non hanno alcun obbligo ad associarsi ai sindacati, anche iscriversi all’Anap per una impresa è una scelta che si compie sulla base dei tanti benefici che se ne possono trarre. Aggiungo che l’adesione all’Anap consente di conseguire un vantaggio strategico poiché consente di confidare in un canale di comunicazione privilegiato con le istituzioni e in caso di necessità poter esercitare una influenza nel confronto con gli organi di governo del territorio. E non basta…
Cos’altro c’è?
La possibilità di cogliere opportunità di essere in rete con altre aziende con le quali sviluppare collaborazione anche di business, stipulando convenzioni o accordi commerciali con le aziende fornitrici di beni e servizi. E non ultimo, avere affiancamento grazie alle procedure di conciliazione di lavoro in sede sindacale.
Ci può spiegare di cosa si tratta?
Si tratta di un metodo di risoluzione delle controversie di lavoro alternativo al contenzioso dinanzi al magistrato, in cui il lavoratore definisce pretese, rinunce e transazioni riguardo al rapporto di lavoro. Per attivarlo occorre che il lavoratore sia assistito da una organizzazione sindacale e l’impresa, a sua volta, da una associazione datoriale.