Le anomalie del sistema di gestione dei beni confiscati, ancora permeabile agli interessi delle cosche, e gli affari diversificati della mafia messinese, dall’industria del divertimento, lidi balneari in testa, alle scommesse clandestine. L’operazione “Totem” della Squadra mobile e dei carabinieri di Messina ha inferto un duro colpo al clan Giostra guidato da Luigi Tibia, nipote del boss Luigi Galli. Ventitre gli arresti – 20 in carcere e tre ai domiciliari – e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In base alle accuse il clan si sarebbe avvalso “della complicita’ di un amministratore giudiziario, l’avvocato Giovanni Bonanno”, destinatario dell’obbligo di presentazione, “per continuare a gestire di fatto, attraverso propri uomini di fiducia”, due imprese gia’ confiscate nel 2012 (lo stabilimento balneare “Al Pilone” e la societa’ di distribuzione di videopoker e raccolta dei proventi del gioco “Eurogiochi”), nonche’ delle capacita’ manageriali di un professionista, Antonio D’Arrigo, posto ai domiciliari, a cui era affidata l’effettiva conduzione della discoteca “Il Glam” e di alcuni stabilimenti balneari (tra cui lo stesso “Al Pilone”), tutti riconducibili alla famiglia anche se intestati a insospettabili. E ai domiciliari e’ finito Pietro Gugliotta, commercialista, vice presidente della societa’ di calcio Acr Messina, quale commissario liquidatore della societa’ cooperativa in liquidazione coatta amministrativa proprietaria di due lidi balneari a Mortelle. Avrebbe turbato la gara per la gestione del lido favorendo Tibia che avrebbe fatto in modo di ottenere la gestione dei lidi estromettendo altri imprenditori. L’attivita’ di polizia e carabinieri ha messo a fuoco le floride attivita’ del clan Giostra. In particolare sul vasto e collaudato giro di scommesse sulle corse clandestine di cavalli, con scuderie che si fronteggiavano tra loro. Un business quasi ‘viscerale’. In una occasione e’ stato persino festeggiato il purosangue di Luigi Tibia, nipote del boss Luigi Galli: “Adrenalina” aveva vinto una gara ed era stata eseguita una canzone neomelodica composta in suo onore. L’ordinanza di custodia cautelare e’ stata emessa dal Gip Monica Marino, su richiesta del procuratore Guido Lo Forte e dei sostituti procuratori Maria Pellegrino, Liliana Todaro e Fabrizio Monaco per i reati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, detenzione illegale di armi, esercizio abusivo di attivita’ di gioco o di scommessa, corse clandestine di cavalli e maltrattamento di animali e altro, aggravati dalle modalita’ mafiose.