Politica interna
Angelino Alfano – Il taglio delle tasse annunciato sabato dal premier Matteo Renzi è un altro passo in avanti verso il completamento del programma del centrodestra. A sostenerlo, in un’intervista alla “Stampa”, è il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che aggiunge: con Sel il Pd non avrebbe potuto fare riforme come l’abolizione dell’articolo 18 o la responsabilità civile dei magistrati né lavorare alla detassazione della prima casa. In pratica, secondo il ministro, non è il centrodestra che si sta avvicinando agli obiettivi della sinistra, ma il contrario: l’esecutivo dem sta realizzando il programma storico del centrosinistra. Alfano lancia anche un appello a Fi e agli ex Pdl: votare le riforme insieme a Ncd. Quanto al caso Sicilia, il ministro afferma che è inaccettabile che Rosario Crocetta si senta a capo del primo governo siciliano antimafia ed è convinto, fermo restando che “le inchieste le fanno le procure”, che il Pd siciliano non possa reggere a lungo questa situazione. Una situazione definita insostenibile dalla stessa vice segretaria del Pd Debora Serracchiani. Infine, intervenendo sulla questione immigrazione, Alfano accusa alcune regioni del Nord di complicare una vicenda che il governo sta dimostrando di saper gestire.
Sicilia – Dopo lo scandalo dell’intercettazione, poi smentita dalla Procura di Palermo, col suo medico personale sull’ex assessore alla Sanità Lucia Borsellino, il governatore della Sicilia Crocetta continua a rifiutare le dimissioni, in un primo momento in un certo senso annunciate nella forma dell’auto-sospensione. Crocetta si definisce vittima di un golpe che avrebbe avuto come obiettivo le sue dimissioni o il suo suicidio. Il confronto più duro che lo aspetta adesso è quello con l’Assemblea regionale convocata per domani, a cui il governatore lancia una provocazione chiamata sfiducia. Ma Crocetta giocherà la partita più delicata con il suo partito, il Pd, che spera ancora in un passo indietro di Crocetta, anche per evitare di dover ricorrere alla sfiducia e andare così a elezioni anticipate, come indicato dal Nazareno, con la prospettiva poco allettante del taglio dei seggi, che nella prossima legislatura scenderanno da 90 a 70.
Politica estera
Immigrazione – L’intesa sulla redistribuzione di 24mila profughi agli altri Paesi comunitari dovrebbe essere raggiunta oggi a Bruxelles, ma è destinata molto probabilmente a rimanere sulla carta. Anche se l’Italia ha già avviato il nuovo programma di fotosegnalamento dei migranti imposto dall’Ue e il Viminale ha ribadito che le proteste dei cittadini non fermeranno gli smistamenti, regole troppo rigide e meccanismi complicati rischiano di far saltare o slittare tutto. Rimane infatti il vincolo di poter mandare all’estero soltanto eritrei e siriani, anche se l’ostacolo principale resta la procedura da seguire per lo smistamento. In soli due mesi si dovrà presentare la richiesta allo Stato indicato dallo straniero, trasmettere la documentazione che attesti il fotosegnalamento e ottenere il lasciapassare. Un aggravio di lavoro che potrebbe non sembrare giustificato dal numero esiguo di persone da trasferire rispetto a quelle già presenti.
Israele – Sul fronte internazionale, una delle priorità dell’Italia è la lotta al terrorismo dell’Isis nel Mediterraneo. Priorità che, secondo una fonte diplomatica, Renzi rilancerà domani nel corso della sua visita in Israele, considerato insieme all’Egitto un partner strategico per la sicurezza comune. Nella bilaterale con Israele, il premier darà particolare attenzione anche alla cooperazione nell’hi-tech e al possibile rilancio del negoziato israelo-palestinese. Da Gerusalemme intanto fanno sapere che da Renzi aspettano di sentire “la voce di un’Europa interessata alla nostra sicurezza, non solo davanti al nucleare dell’Iran ma anche sulla prospettiva di uno Stato palestinese che potrebbe finire nelle mani di Hamas come avvenuto per Gaza”.
Economia e Finanza
Fisco – All’indomani dell’annuncio della manovra sul Fisco, Renzi rilancia: se le riforme vanno avanti, ha dichiarato in un’intervista al Tg2, si potranno abbassare di 50 miliardi in cinque anni le tasse agli italiani, con in primis l’eliminazione della Tasi sulla prima casa. Da un’elaborazione del “Sole 24 Ore” su dati Istat emerge che, tra immobili e utenze, è proprio la casa ad assorbire quasi la metà del totale (non alimentare) della spesa degli italiani, contro un terzo nel 1994. Quanto al nodo coperture, assicura il premier, i 35 miliardi che arriveranno nei prossimi tre anni andranno a sommarsi ai 15 già tagliati con il bonus di 80 euro e agli sgravi sull’Irap. Le risorse, spiega nel dettaglio il consigliere economico del presidente del Consiglio Yoram Gutgeld in un’intervista al “Corriere della Sera”, arriveranno dai tagli alla spesa pubblica (10 miliardi nel 2016) e da una crescita dell’economia che potrà essere più alta del previsto anche grazie alla riduzione delle tasse. Infine, dal margine tra il deficit in rapporto al Pil ora previsto e quello che potrà diventare evitando però che scattino l’aumento dell’Iva e delle accise. La sinistra, precisa Gutgeld, continua ad avere come valore la promozione del lavoro, tant’è vero che dal 2017 il taglio del prelievo fiscale tornerà a concentrarsi sulle imprese. Se adesso è in ballo quello sulla prima casa è anche per aiutare l’edilizia e rimuovere i fattori psicologici che ostacolano la crescita.
Grecia – A sorpresa la cancelliera tedesca Angela Merkel apre sul debito greco. Rimane fermo il no a un taglio, in linea con la posizione del suo ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, ma allo stesso tempo viene esclusa la Grexit temporanea sostenuta con forza dallo stesso ministro e, in più, sarà possibile allungare le scadenze e ridurre i tassi di interesse. Per farlo, bisognerà comunque attendere la fine dei negoziati, prevista entro quattro settimane. Si tratta ora di capire se il Fmi, che dovrebbe partecipare al terzo salvataggio di Atene a partire da aprile 2016, accetterà di discutere il debito solo alla fine delle trattative. La ristrutturazione del debito nell’accezione del taglio sembra infatti un punto fermo nella strategia del Fondo. Intanto oggi in Grecia arriva il prestito ponte da 7,6 miliardi e riaprono le banche, anche se con il tetto di 420 euro a settimana al ritiro dei contanti, la Borsa invece resta chiusa. Scatta anche la nuova Iva, mentre mercoledì il Parlamento voterà la riforma delle pensioni.