Politica interna
Manovre dei partiti – La riforma del Senato ha tra i suoi punti d’incaglio la questione dei listini bloccati. Renzi sembra aperto al dialogo con Forza Italia ma nello stesso tempo avverte che è pronto ad andare avanti comunque, anche nella contrapposizione delle forze in campo e fino ad una eventuale conta finale dei numeri a settembre. Oggi Calderoli sembra lasciar trapelare che la resistenza maggiore a un ritorno del Senato elettivo non venga da Renzi, ma da Errani e dalla Boschi.
Immigrazione – Mentre eminenti esponenti della Chiesa si adoperano per spegnere le polemiche sollevate dalle parole di mons. Galantino, lo scontro si sposta sul piano europeo, con un vero e proprio braccio di ferro tra la Ue, che vuole rimandare all’Italia più di 12.000 richiedenti asilo che erano sbarcati sulle nostre coste, e il Viminale che si oppone ed è disposto ad accettarne solo un migliaio.
Politica estera
Libia – A Sirte la popolazione è insorta contro il Califfato per l’uccisione di un capotribù salafita. La repressione degli islamisti è stata durissima, con granate sulle case, decine di morti e addirittura la minaccia di usare i gas contro la popolazione civile. Nell’ex roccaforte di Gheddafi si gioca una partita che può essere decisiva per i destini del Paese, visto che da Sirte passano vie di comunicazione e rotte energetiche.
Londra – Con una lettera aperta Tony Blair lancia un appello ai compagni laburisti, invitandoli a fermare la corsa di Corbyn, candidato alla guida del Partito e in testa ai sondaggi per le primarie del 12 settembre. Secondo Blair le sue posizioni radicali fuori tempo rischiano di distruggere il partito.
Economia e Finanza
Cina – Terza svalutazione consecutiva dello yuan, ma la Banca centrale cinese rassicura i mercati escludendo un ulteriore deprezzamento della valuta. Le Borse mostrano di credere che l’assestamento della valuta cinese sia veramente terminato, e nella giornata di ieri tutti i listini, Milano in testa, hanno fatto registrare un rimbalzo dopo le perdite dei giorni precedenti.
Grecia – Dopo una lunga maratona notturna il Parlamento di Atene ha approvato il compromesso con i creditori che prevede una decisa accelerazione al piano di tagli e privatizzazioni. Ora i riflettori si spostano sulla riunione dell’Eurogruppo in programma oggi, dove si prepara uno scontro con la Germania. I tedeschi, pur isolati dalla piega presa dagli eventi degli ultimi giorni, sono intenzionati a dare battaglia per far saltare l’intesa: Schaeuble punta a un semplice prestito-ponte e alla riapertura di un nuovo round negoziale per imporre regole più stringenti alla Grecia. Weidmann (Banca centrale tedesca), intervistato da un settimanale, lancia per i Paesi dell’area euro una proposta per il futuro destinata a far discutere: una procedura fallimentare con ristrutturazione automatica del debito sottratta alla Commissione di Bruxelles e alle mediazioni della politica. Intanto arrivano dati parzialmente confortanti: il Pil greco nel secondo semestre dell’anno è cresciuto dello 0,8%. Sul piano politico sembra ormai inevitabile una scissione all’interno di Syriza da parte della minoranza contraria all’accordo con i creditori, avvenimento che avvicinerebbe le elezion