Politica interna
Riforme – Cercare un accordo con tutti non equivale a bloccare le riforme: è questo il messaggio lanciato a minoranza interna e opposizioni dal governo per bocca del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. E se i ribelli dem temono che il partito voglia sedersi al tavolo delle trattative con Fi, i forzisti non sembrano invece disposti a cedere su Senato elettivo e Italicum bis né, in generale, a escludere da un’eventuale intesa la Lega. Su quest’ultimo punto è stato esplicito Giovanni Toti proprio nel giorno in cui da Roberto Maroni è arrivata la bocciatura del decreto Boschi, bollato come un disastro per le Regioni. Intanto il leader leghista Matteo Salvini ha lanciato una sfida: bloccare dal 6 all’8 novembre il lavoro e i consumi in segno di protesta contro il governo. Invitati a unirsi anche M5S, Fratelli d’Italia e sindacati.
Quirinale – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella taglia gli alloggi per i dipendenti del Colle. Nei 58 appartamenti resterà solo chi ha esigenze di servizio, dalla reperibilità al prolungamento della presenza oltre l’orario di lavoro e alla flessibilità. Secondo i primi calcoli, dal prossimo mese al 2018 si svuoteranno almeno due alloggi su tre, che torneranno al demanio pubblico o diventeranno nuovi uffici del Quirinale. In più, per chi resterà negli appartamenti di servizio scatterà un aumento di circa il 20% del canone, che oggi ammonta in media a qualche centinaio di euro.
Politica estera
Migranti – Continua il botta e risposta tra la Lega Nord e la Cei sulla questione dei migranti. Intervistato da “Repubblica”, Salvini non arretra di un passo rispetto alla posizione assunta alla storica festa leghista in val Camonica. I vescovi “hanno rotto”, “si candidino con Vendola”, ha detto in quell’occasione. Dalle pagine del “Corriere della Sera” il segretario della Cei Nunzio Galatino spiega le parole rivolte ai politici: nessuno di loro dovrebbe cercare voti sulla pelle degli altri e la mancanza di lavoro non può far venir meno la pietà. Intanto, in un’intervista a “Repubblica”, il commissario europeo alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos assicura l’arrivo di 560 milioni di euro entro pochi giorni, chiedendo però all’Italia più efficienza nei processi di registrazione e valutazione dei singoli una volta messi in salvo. Bruxelles ha poi fatto sapere di voler portare da 32 a 40mila il numero di migranti da smistare, scatenando proteste soprattutto a Nord e a Est dell’Europa.
Libia – Il governo italiano aumenta gli sforzi per portare alla creazione in Libia di un esecutivo di unità nazionale. Tra le strategie individuate ci sono aiuti militari e finanziari, training dell’esercito, presidi dei punti nevralgici da parte dei caschi blu Onu ed eventuali incursioni aeree con gli alleati. Intervistato dalla “Stampa”, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni esorta a trovare un accordo in poche settimane, per evitare il rischio di una nuova Somalia a due passi dalla costa. Una situazione che richiederebbe una risposta diversa. Senza intesa, bisognerà coinvolgere la coalizione internazionale, sapendo che la questione non sarebbe più stabilizzare la Libia ma contenere il terrorismo.
Economia e Finanza
Conti pubblici – Il viceministro dell’Economia Enrico Morando conferma al “Corriere della Sera” che per il 2016 servirà una manovra da almeno 25 miliardi. Il governo sta cercando le coperture e prevede di incassare circa tre miliardi di gettito extra dal rientro dei capitali all’estero. La crescita è debole, ammette Morando: per questo il governo punta anche a tagli delle tasse che dovrebbero valere un abbassamento di circa due punti rispetto all’attuale 43%, mentre il calo della decontribuzione sarà progressivo. Grazie alle riforme realizzate e a quelle in corso, è attesa poi una maggiore flessibilità da parte dell’Unione europea. Un’attesa condivisa dal responsabile Economia del Pd Filippo Taddei, che dalle pagine della “Stampa” ribadisce l’impegno del governo a sfruttare la possibile flessibilità per continuare a rilanciare gli investimenti, a partire dalla riduzione del costo del lavoro.
Grecia – Dalla cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivato il riconoscimento di un cambio di passo da parte di Atene, che dà, se non la certezza, almeno la speranza di un miglioramento della situazione greca. Un’Europa tedesca non rientra nei piani della Germania, che è anche convinta che il Fmi parteciperà al nuovo piano di salvataggio della Grecia. Oggi la Merkel incontrerà a Expo il premier Matteo Renzi, che sembrerebbe deciso a chiedere, in vista dei consigli europei di ottobre e dicembre, un ampliamento del piano di investimenti avviato da Juncker che permetta di puntare sulle infrastrutture.