Meditato dall’autore dal 1845, I miserabili vide la luce nel 1862: diciassette anni impiegò infatti Hugo per scrivere quello che egli stesso riteneva il suo capolavoro. Accolto freddamente dalla critica – con la notevolissima eccezione di Rimbaud -, il romanzo ottenne una strepitosa fortuna di pubblico: 3500 copie vendute in poche ore, collette popolari per acquistarlo, un vero e proprio movimento d’opinione che fece preoccupare il regime di Napoleone III. Un successo dovuto alla straordinaria capacità di Hugo di sintetizzare la sua vocazione poetico-simbolica e quella realistico-sociale, dando vita a un’opera in cui le vicende dei tanti personaggi si intrecciano con la storia del popolo di Parigi e la rievocazione dei momenti cruciali della sua epopea, dalla battaglia di Waterloo ai moti del 1832.