Nella giornata di giovedì 22 giugno, alle ore 18, si è tenuta la presentazione dei libri “Colt 45. Cinque racconti noir” e “Percorriamo le scale del Palazzo. Tra storia e fantasia” rispettivamente di Antonio Canonico e Luigi Mennillo.
A partecipare anche gli avvocati Girolamo Pettrone, che perora la causa del volume che Mennillo ha dedicato a Palazzo San Giacomo, e il decano dei penalisti partenopei, Raffaele Longo, che patrocina il volume di Canonico.
Dal confronto e subito si evidenza, appunto, la realtà della scrittura con la sua potente capacità di evocazione e costruzione logica o emotiva. Appare come evento inusuale, perché si presenta quasi come intervista “doppia”. E le domande sono simili, anche se il taglio del primo libro è di tipo narrativo, mentre il secondo ha un approccio di carattere storico-aneddotico, quindi una impostazione tipicamente da saggio. Niente di (apparentemente) più distante. Niente di (realmente) più affine. Se è vero che nel romanzo di Canonico la realtà di tutti i giorni fa irruzione con terribili spunti di cronaca, mentre nel saggio di Mennillo, la realtà storica viene arricchita da incursioni di pura fantasia, che danno la parola a una pietra. È Donna Marianna, a Capa ‘e Napule, che si incarica di intervenire in viva voce nei passaggi fondamentali della vita cittadina.
CASO E NECESSITA’
Ma non c’è nulla di più autentico e fruttifero di ciò che, alla fin fine, non è la risultante di una necessità. Quando si scrive c’è sempre un punto di partenza che include poche cose lasciando sullo sfondo il resto del mondo. “Scrivere è come correre su strada – afferma il moderatore Claudio D’Aquino -, lo sport più alla portata in assoluto. Basta un paio di scarpette e una pista…”. Basta in effetti una penna o una tastiera, non serve altro che il foglio bianco o il file immacolato di word.
E così con questo difficile esercizio si è misurato Antonio Canonico, autore perfettamente inserito nella contemporaneità a dominante digitale. Classe 1985, all’epoca del suo primo vagito al mondo c’era poco più di mille computer collegati a Internet. Oggi è un web master, specialista nelle vendite on-line, un free lance che conosce bene il mondo dei media attuali. La passione per la scrittura creativa l’ha contratta a un corso presso la scuola di cinema di Napoli, entrando in contatto con scrittori come Maurizio De Giovanni, Andrea Carlo Cappi, Simonetta Santamaria, Diana Lama. Il suo libro raccoglie cinque racconti noir, con un unico filo rosso costituito da una protagonista: la Colt 45. I suoi personaggi rincorrono in maniera contorta e distorta i propri desideri, provando a sottrarsi dalle proprie paure. Sono persone sole, che cercano negli altri la propria affermazione. Emblematica la citazione scelta per aprire il libro, tratta da Dostojevskij: “A volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza”. Si va dal Mea culpa”, un vero e proprio dramma della gelosia tra Vincenzo e Maria, al presunto suicidio serale di “Tutti giù per terra”. Dallo scatto di una polaroid a bordo battigia ai “Frammenti bui” che hanno come incipit una gola in fiamme e un colpo di tosse. E infine lo spaccato di una scuola, di una classe, dove è di scena il più classico conflitto generazionale tra chi insegna chi è Galilei e chi oppone alla didattica il convincimento che “La terra è piatta”.
STORIA E FANTASIA
Nel dialogo a Canonico si alterna Luigi Mennillo. Nato a Napoli nel 1957, laureato in Conservazione dei Beni culturali con specializzazione in Archeologia e Storia dell’arte, la sua passione più profonda si lega ai valori monumentali, artistici e culturali di Napoli e del suo territorio. Nel 2014 pubblica un primo saggio, con riferimento alla Fontana di Medina, oggi posta nella piazza antistante a Palazzo San Giacomo. Si interessa poi di gastronomia locale e di influenza della letteratura manzoniana in Italia, di tecniche di restauro, dedicando a ciascun tema un volume. Per anni si è occupato di progettazione d’interni, curato scenografie teatrali, realizzato opere artistiche in legno, disegnato mobili per le aziende del settore. Nel 2013 assume l’incarico di coordinatore dei reparti di manutenzione e logistica del Comune di Napoli. Ed eccoci al Palazzo di cui percorre nel libro le scale che tante volte ha salito. E che conta ottocento stanze, essendo uno dei più grandi palazzi amministrativi d’Europa.
Si scrive dunque perché c’è dentro una voce che ce lo chiede con insistenza, ci implora, ce lo ordina. Perché la scrittura muta ogni vita in altro da sé. Mentre scrivo come una specie di deus ex machina o come fa il puparo con i pupi, come Mangiafuoco… Perché c’è una sorta di godimento titanico, una volontà di potenza nella forma più innocua, un risarcimento per la vita ordinaria, talvolta assolutamente ordinaria, priva di emozioni, di slanci.
C’è chi trova slancio quando scrive. Solo quando scrive. Come opzione necessaria a sopravvivere.
Ora è giusto che il testo passi a chi lo può – se vuole – leggere.
ANTONIO CANONICO
“Colt 45 – Cinque racconti noir”
Abra Books Narrativa
90 pagine – 14 euro
LUIGI MENNILLO
“Percorrendo le scale del Palazzo tra storia e fantasia”
La nuova Contro Corrente Edizioni
117 pagine – 15 euro