di LAURA BERCIOUX
Le cifre parlano chiaro: sono oltre 130 milioni i prodotti contraffatti sequestrati dalla Guardia di Finanza nel 2013, prodotti con falsa indicazione d’origine o pericolosi per la salute. Dati paurosi. Ma a quanto ammonta il valore economico di questa merce falsa? Nel 2011 il valore era di 2,2 miliardi di euro escludendo tabacchi, alimentari medicine e bevande. I sequestri effettuati riguardano tutte le tipologie, quindi ci riferiamo al 2013: I sequestri hanno riguardato tutte le tipologie di prodotti: dall’abbigliamento (quasi 22 milioni di pezzi), ai giocattoli (quasi 13 milioni), dall’elettronica (quasi 42 milioni) ai beni di consumo (53 milioni di pezzi) tra cui cosmetici, pezzi di ricambio per auto e prodotti per l’igiene. Le organizzazioni criminali riescono a penetrare il nostro mercato con prodotti falsificati e quasi tutti provenienti dalla Cina.
A sottolineare l’importanza della tutela sono proprio le Fiamme Gialle “Tutelare i mercati dall’invasione di prodotti falsi, di provenienza incerta o non sicuri per i consumatori e’ necessario non solo per assicurare l’incolumità dei cittadini, ma anche per far crescere l’economia sana del Paese e proteggere lo spirito d’iniziativa e l’inventiva delle imprese italiane: in questa cornice si colloca l’attività svolta nel 2013 dalla Guardia di Finanza nel contrasto alla contraffazione ed a tutela dei mercati di beni e servizi”.
Dove si smerciano questi pezzi contraffatti? Le aree preferite sono la Campania, le Marche, la Lombardia, il Veneto, il Lazio e la Toscana. Purtroppo il mercato cresce anche con gli acquisti online dove la merce si diffonde rapidamente: nel 2013, la Guardia di Finanza ha sequestrato e bloccato l’accesso a 84 piattaforme web illecite, utilizzate per il commercio di prodotti falsi o per consentire agli utenti il download illegale di software, giochi e prodotti multimediali, con una crescita del 60% rispetto all’anno precedente.
La Guardia di Finanza opera su più fronti: dalle frontiere dove arrivano flussi di merce illecita che viaggia su gommato e viene poi distribuita con canali di vendita abusiva, fino a seguire con la Polizia le filiere illecite dove poi i ricavati delle vendite si snodano nel riciclaggio di danaro sporco.
E’ nel 2015 che e’ stato attivato anche il Sistema Informativo Anti Contraffazione S.I.A.C., una nuova piattaforma tecnologica creata e gestita dalla Guardia di Finanza “che mette in sinergia tutti gli operatori del settore, forze di polizia, titolari di marchi e privative industriali ed intellettuali con lo scopo di migliorare, a fini operativi, la conoscenza e l’analisi delle dinamiche di sviluppo dei fenomeni illeciti inerenti la diffusione dei prodotti illegali. L’applicativo e’ accessibile anche al pubblico attraverso il sito internet https://siac.gdf.it con indicazioni e consigli pratici sulle merci contraffatte o pericolose nei diversi settori”.
A perderci è anche l’Erario che si vede sottrarre una parte molto corposa di gettito per non parlare dei danni alla salute di questi prodotti falsi e della perdita di quote di mercato sottratte dalla competizione dei falsari ai danni delle imprese. Solo una buona legge può tirarci fuori dai guai. Una legge vera e non un “falso” d’autore come l’attuale legge anticorruzione che depenalizza il reato di frode”.