Ho avuto il piacere d’intervistare il Modicano Aurelio Grimaldi,scrittore, sceneggiatore,regista, ex insegnante del carcere minorile Malaspina di Palermo ultimamente autore del libro “Il Delitto Mattarella” dal quale ne ha tratto il film che ha partecipato con successo a vari Festival tra i quali “OFF12”(2020) “Sezione Eventi speciali”e TAOBUK 2020.
- Qual’è stato il motivo che le ha fatto scegliere di dedicare un libro ed un film alla figura di P.Mattarella, così importante per la Sicilia ma tanto ignorato dalla tv e dal cinema
R: Io avevo 2 anni quando i miei genitori da Modica si trasferirono a Luino(Va) per poi tornare in Sicilia con me che già ero un ragazzo di 20 anni quindi quel tragico 6 Gennaio del 1980 io ero un giovane studente universitario che si trovava a Milazzo da poco più di un anno pieno zeppo di pregiudizi contro la Sicilia infatti quando al Tg ho sentito la notizia dell’omicidio in pieno centro di Palermo di P. Mattarella ho subito pensato che quel Presidente della Regione Democristiano ci doveva essere dentro fino al collo, bastarono pochi giorni per capire che avevo preso un grosso abbaglio e intanto passano gli anni, io raccolgo articoli sulla vicenda che ogni tanto saltavano fuori, divento regista e quando è stato eletto Presidente della Repubblica S. Mattarella ho pensato che a qualche produzione potesse interessare un film sul delitto di Piersanti dato che nessuno ne aveva mai finora realizzato una fiction o un film e da lì sono cominciati questi 5 anni di studio e ricerche che si sono chiusi il 2 Luglio 2020 con la prima uscita pubblica del film ed io mi sono liberato di un senso di colpa perchè come diceva lo scrittore G. Marselli:”sono una persona con una coscienza un pò ingombrante mi autopunisco molto quando sbaglio”.
- So che su questo film ci sono state polemiche sui finanziamenti
R: Polemiche no, ho solo detto in conferenza stampa ai numerosi giornalisti presenti che stavano per assistere ad un film giudicato 2 anni fa dalla Commissione di valutazione del Ministero come il paggiore dei film presentati perchè in quell’anno c’erano 36 domande e a noi ci misero al 35esimo posto ex aequo con un altro quindi ultimi come sceneggiatura, come regia e come cast, io rispetto la valutazione di tutti ma francamente non conosco gli altri progetti finanziati perchè ancora nelle sale non ci sono cosa alquanto strana che chi ha preso soldi dal Ministero non ha ancora fatto il film, noi con grosse ristrettezze c’è l’abbiamo fatta, certo sarebbe stato preziosissimo avere anche un piccolo contributo da parte loro pensate che il mio amico F. Rosi, al quale il film in qualche misura deve molto, per girare la scena del Consiglio Comunale del suo :”Mani sulla città” ebbe 3 giorni di tempo, io la scena dell’Assemblea Regionale Siciliana l’ho girata in un solo pomeriggio e considerando il poco tempo a disposizione mi è sembrata una scena riuscita alla quale sono molto legato.
- Lei ha citato “mani sulla città” di F. Rosi e questo suo film me lo ha subito ricordato ma non sono riuscita a classificarlo cos’è un film di genere, politico.
R: Io lo considero un film storico/politico secondo la lezione di Rosi o di Costa –Gavras , 2 registi che hanno rappresentato molto nella mia gioventù, sono partito da documenti giudiziari-storici, là dove c’erano dei buchi, perchè è chiaro che la ricostruzione storica e giudiziaria non riesce a far luce su tutto ,in alcuni casi non ha appigli adeguati, quindi ho correlato al massimo i punti oscuri sempre sulla base dei documenti esistenti attraverso interconnessioni logiche, io odio i complottisti che fanno ipotesi senza un sostegno documentario, il risultato è un film che racconta un periodo storico Italiano molto difficile e contrastato ma soprattutto dimenticato da ex insegnante ho sempre sostenuto che la storia contemporanea non deve essere fatta solo all’ultimo anno dopo la II Guerra Mondiale ma deve essere rinforzata ed insegnata a partire dal primo superiore.
- Perchè i giovani dovrebbero vedere questo film
R: A Ottobre quando presenterò il film nelle scuole superiori dirò ai ragazzi che è importantissimo studiare gli antichi Greci e Romani ma è altrettanto importante per loro sapere chi è stato P. Mattarella, cos’è stata la mafia in quegl’anni, chi è stato Pio La Torre che ha collaborato con Mattarella ed il suo governo ed è stato ucciso subito dopo di lui, chi è stato G. Andreotti e cosa è successo in questa nostra Nazione e gli dirò quello che io imparai in seconda media:” se non si conosce il passato non si potrà costruire un solido futuro”.
- Nel film vengono messe in evidenza le figure di S.Mattarella, Bontade, Ciancimino e P. Grasso che il 6 Gennaio del 1980 era il giovane P.M. che iniziò le indagini sul delitto Mattarella
R: Si, nel film c’è la scena dell’incontro in Procura di Grasso che chiede, come persona informata dei fatti, informazioni al fratello minore di Piersanti ,Sergio e chi l’avrebbe mai detto che a distanza di anni quel giovane P.M. che si trovava in Procura il 6 Gennaio perchè è sempre ai più giovani che gli rifilano i turni festivi e il fratello dello sfortunato Presidente sarebbero diventati la prima e la seconda carica dello Stato 2 Palermitani in contemporanea nella stessa Legislatura, queste sono le contraddizioni della Sicilia che ha dato i natali a Ligio, Bontade, Riina ma anche a Grasso, P.eS. Mattarella e a tanti siciliani che hanno perso la vita perchè credevano nello Stato e si sono battuti fino all’ultimo per fare il loro dovere.
- Con P. Grasso vi siete mai confrontati
R: Si mentre scrivevo la sceneggiatura lui era presente al Senato, gli chiesi un incontro per fargli delle domande, gentilmente me lo concesse e fu utilissimo perchè lui ricordava tutto benissimo.
- I figli di P. Mattarella che commenti hanno fatto sul film?
R: Essendo S. Mattarella il Presidente della Repubblica Italiana e Maria Mattarella, in carica come Segretario Generale della Regione Sicilia nominata con mio rallegramento da N. Musumeci in persona ritengo di dover solo dire che mentre scrivevo la sceneggiatura ho incontrato come è avvenuto con Grasso Bernardo Il figlio maggiore di Piersanti, anch’egli gentilmente ha risposto alle mie infinite domande ma su quello che è avvenuto nella fase successiva alla scrittura preferisco tacere perchè Sergio e Maria non sono più solo il fratello e la figlia di Piersanti ma hanno dei ruoli Istituzionali molto rilevanti quindi do la priorità alle Istituzioni ammeso e non concesso che ci possano essere stati rapporti tra di noi questi dovranno rimanere riservati
- Perchè la decisione di un cast esclusivamente Sciliano
R: Perchè un non siciliano non potrà mai rendere veritiero l’accento, il suono la cadenza del dialetto siculo io stesso che sono siciliano ma che ho vissuto tanti anni al nord non riesco tutt’oggi all’età di 63 anni a parlare il dialetto strettissimo dei miei ex alunni del Malaspina, la mia è stata una scelta razionale e nel contempo emotiva perchè avendo tanti bravi attori siciliani non riesco a capire perchè non li dovevo prendere il mio coproduttore Pepe Maggi della Cine-One condivideva il mio pensiero anche se mi ha proposto attori di un certo prestigio dicendo che avrebbero portato qualcosa al film ma io su questo sono stato rigidissimo
- Quindi a lei non è piaciuta l’interpretazione di Buscetta di P. Favino
R: Due giorni prima di vedere il “Traditore”incontrai al trentennale di “Mary per Sempre”M. Placido che mi confessò che il film gli era sembrato bello ma Favino non lo aveva convinto per niente perchè sembrava parlasse in Pugliese, in realtà sull’accento ed il dialetto Favino aveva avuto un’infinità di critiche a me, devo confessare, parlando ormai Buscetta un siciliano misto al brasiliano, Favino mi è piaciuto ciò non toglie che io al posto di Bellocchio avrei preso un siciliano
- Com’è caduta la scelta su D. Coco per interpretare Mattarella
R: Ho scelto David perchè oltre ad avere una certa somiglianza con il Presidente è un bravissimo attore ,una bellissima persona impegnatissima nel lavoro, equilibrato come essere umano insomma è uno di quegl’attori coi quali io mi trovo perfettamente a mio agio.
- E Guia Jelo come si è comportata?
R: Guia la conosco da quando ho fatto i miei primi passi al cinema lei fece la scena della prostituta in “Ragazzi Fuori”e da allora mi ha tampinato fino a quando da regista le ho dato una parte principale nelle “Buttane”, pur avendo caratteri molto diversi siamo amici lei è rigorosa sul lavoro ma tanto capricciosa e di stato d’animo variabile.Nel “Delitto Mattarella”il suo ruolo è la moglie di Nicoletti (L. Gullotta)il ruolo è molto piccolo ma lei l’ha fatto con entusiasmo e a me ha fatto moltissimo piacere che lei ci fosse, nella scena lei fuma una sigaretta aspettando il ritorno a casa di suo marito con in sottofondo la canzone del compianto Tony Cucchiara.
- Da cittadino Italiano qual’è la cosa che più l’ha nauseata dei retroscena di questo delitto
R: La cosa che proprio non riesco ad accettare è che l’allora Presidente del Consiglio G. Andreotti nel periodo che va dal 1976 al 79 incontrò 2 volte Bontade 1 volta Badalamenti che allora era “il Capo dei Capi” di “Cosa Nostra”, sostituito poi da Bontade, Sindona, praticamente 3 latitanti ed immaginare che mentre le forze dell’Ordine li ricercavano lui li incontrava di nascosto mi fa venire i brividi come mi fa venire i brividi quello che scrissero i giudici sulla sentenza del suo processo tutte cose che in sintesi potete trovare nel libro che grazie a Castelvecchi è uscito insieme al film dove spiego come ripercorrendo storicamente la vicenda sono arrivato alla sceneggiatura.
- Nel 2020 il neofascista Carminati è stato scarcerato si ci può ancora credere nella giustizia Italiana
R: il mio concetto sulla giustizia Italiana è catastrofico, penso che dai miei 20 anni ad oggi che ne ho 63 non è per niente diventata più efficente, ritarda sistematicamente la sentenza, sempre se arriva o non viene prescritta poi se hai dei buoni avvocati esci molto prima del previsto come ad essempio Cuffaro e dell’Utri addirittura Previti e Formigoni dopo 2 giorni di galera li hanno mandati ai Servizi Sociali, Berlusconi direttamente ai Servizi Sociali questa non è giustizia non voglio dire III Mondo perchè magari sono organizzati meglio di noi, soprattutto nel periodo Berlusconiano la politica ha approvato delle leggi per far sì che i grossi nomi la facessero franca evidentemente Carminati appartiene a questi.
- Ha già in mente un’altra sceneggiatura da dirigere
R: Sto già la lavorando su un altro omicidio eccellente quello del Commissario L. Calabresi e del contesto in cui è avvenuto quindi la morte di Pinelli, la Strage di P.zza Fontana, il processo Sofri. M.T. Giordana ha già fatto un bel film :”Romanzo di una strage”ma non si occupa della morte di Calabresi si ferma molto prima io voglio arrivare a quello intitolando il film :”Fango”e descrivendo quanto furono sordidi quegli anni sia per la destra neofascista che per la sinistra estremista, la storia della loro ideologia sfrenata e della violenza che praticarono alla stessa identica maniera io sono persona di sinistra ma come ho accennato sulla causa Calabresi nel libro:”Il Delitto Mattarella” pensando a quegli anni me ne sono vergognato.