Quest’anno gradito ospite del Catania Book Festival è stato il videomaker,narratore di storie, conduttore tv e di Radio Deejay ed ora anche scrittore Gianluca Gazzoli intervenuto per presentare il suo libro “Scosse”, opera prettamente autobiografica nella quale Gazzoli racconta come si convive sin da ragazzino con un defibrilatore sottocutaneo riuscendo a condurre una vita normale.La presentazione è stata moderata da Riccardo Milone(uno dei componenti dello staff del Festival)e da uno degli speaker di Radio Zammù Marcello Mazzari ( Radio Dell’Università di Catania).
- Dato che siamo al Catania Book Festival esordisco chiedendoti il tuo autore preferito
R: questa è una bella domanda perchè io ho un problema che poi non so se è un vero problema , leggo quasi sempre solo autobiografie, mi piacciono tantissimo i libri che parlano di una storia vera perchè quando finisco di leggerli mi ispirano molto di più quindi non sono magari autori veri e propri ma sono personaggi che hanno scritto qualcosa o che si sono fatti aiutare da qualcuno a scriverla, un libro però,anche questo storia vera, che mi ha cambiato la vita è :”UN INDIVINO MI DISSE”di Tiziano Terzani che è il libro dal quale poi sono partito nel raccontare il mio nel senso che il mio libro parte con un viaggio in India ed io quel viaggio l’ho fatto proprio perchè avevo finito di leggere il libro di Terzani e sono partito nella speranza di fare un’esperienza che in qualche maniera mi avrebbe cambiato allo stesso modo in cui aveva cambiato lui.
- Parafrasando il tuo libro qual’è stata una “Scossa” nella vita professionale ed in quella di ogni giorno che ti ha dato la forza di fare un qualcosa che altrimenti non avresti fatto
R: In qualche modo queste “Scosse” me le vado anche a cercare per non stare seduto, io se sto seduto un secondo mi viene un pò l’ansia, devo subito fare qualcosa perchè mi sembra di perdere tempo per quello che sono i miei progetti, quindi di “Scosse” ne ho avute,da una parte ci sono quelle che non senti che sono quelle legate alla famiglia,alla tua vita personale, “scosse” che mi riportano ai valori, quelli veri, quando magari sono un pò tra le nuvole, nel mio mondo e mi incaponisco su delle cose che non hanno quel valore lì mi riportano con i piedi per terra e poi ci sono le “scosse”professionali che mi hanno fatto raggiungere piccoli e grandi obiettivi e più semplicemente quando accendo un microfono prima di andare in diretta, ancora oggi e spero che sarà così per sempre la sento una piccola “scossettina” che sta partendo.
- Questo libro che tu hai scritto con tanta sincerità pensi possa essere d’aiuto a qualcuno?
R: La cosa di cui sono più contento è che le persone che lo hanno letto mi dicono che si ci sono riconosciute e non soltanto chi ha qualcosa di simile e mi dicono che gli è stato d’aiuto è questo era proprio il motivo per cui ho deciso di fare questo libro perchè io credo nella condivisione positiva , credendo nel potere dei social già nei miei la esercito perchè se i social li utilizzi nel modo corretto puoi magari aiutare qualcuno a trovare un qualcosa di meglio di se stesso o delle cose che fa e il libro è ancora più potente da questo punto di vista, quindi sapere che tante persone si ci stanno riconoscendo per una cosa o per un’altra non per una patologia ma semplicemente per un modo di vedere ed affrontare le cose e che chiudendo il libro hanno avuto la carica per fare dell’altro è forse la soddisfazione più grande.
- Ma i giovani leggono ancora o stanno solo sui social?
R: Questo è un libro scritto in modo semplice , come il mio modo di esprimermi, ci tenevo a scriverlo io perchè volevo che le persone mi riconoscessero,sarà per questo, sarà perchè è un libro molto diretto e sincero mi sta facendo molto piacere sapere che persone che magari non hanno mai letto niente l’hanno letto nel giro di poco tempo perchè sono state prese quindi è un libro che in qualche modo sta levando anche le frustrazioni a chi, come me con quello di B. Obama, ad un certo punto si arrende,da anche la soddisfazione di aver letto un libro per intero e quindi quando dicono che i giovani non leggono, non acoltano la radio,io non ci credo tanto, dipende da come gli parli, in che modo gli parli e cosa gli dici.
- Tu che vivi da sempre a stretto contatto con la morte che paure hai oggi?
R: Sarà che ho imparato a distaccarmi da questo concetto oggi le mie paure sono rivolte agli altri ad esempio una mia paura è che magari questa cosa che ho fosse ereditaria quindi possa averla trasmessa a qualcuno della mia famiglia, come vi ho raccontato nella presentazione di oggi , pensavo e credo di avere le spalle larghe ma dopo avere sentito le storie che mi stanno raccontando molte persone che hanno letto il libro alcune delle quali veramente pazzesche mi stanno tornando un pò di ansie addirittura ho approfondito delle cose che avevo lasciato in standby perchè volevo far finta di non vederle quindi la paura di tante cose c’è sempre ma non c’è coraggio se non c’è la paura e di conseguenza è fondamentale per poter crescere su più fronti.
- Tu sei Videomaker Speaker Radiofonico Conduttore TV ma qual’è stato il tuo primo amore lavorativo?
R: Allora, io ho da sempre voluto fare la radio ma la radio te la deve fare fare qualcuno, quindi sfruttando la mia forte esigenza di comunicare e la mia passione per i viaggi ho iniziato con loro facendo l’animatore dei villaggi all’inizio e poi ho lavorato in agenzia viaggi in più in quel periodo della mia vita ho cercato di girare il più possibile rendendomi sempre più conto di quanto fosse bello viaggiare e quanto molti ragazzi della mia età non se ne rendessero conto allora facevo questi video per raccontare i miei viaggi diciamo che sia per la radio che per i video che per tutto quello che faccio sui social sono sempre partito dalle mie passioni perchè ritengo che raccontare una propria passione sia più sincero ed efficace.
- Tu sei papà che insegnamento vorresti tua figlia apprendesse da te?
R: Sicuramente quello di avere rispetto della propria paura che la paura può essere un valore in più e non una debolezza e poi mi piacerebbe che assorbisse da me dei valori in cui io credo molto che sono quelli della sincerità, dell’autenticità, della determinazione nel provare a raggiungere i propri obiettivi io sono sempre stato convinto, e per ora la vita mi sta dando ragione, che se si pensa di avere un talento e questa cosa è abbastanza condivisa, se ci credi tanto con tutti i sacrifici del caso alla fine prima o poi riesci, spero che gli arrivi questo messaggio.
- Tu sei riuscito a raggiungere l’obiettivo di lavorare per Radio Deejay, qual’è il tuo obiettivo futuro?
R: Ne ho tanti, quello di lavorare per Radio Deejay è stato sempre il primo da questo ora sono partito per costruire tante altre cose c’è il mondo della tv adesso che mi piace o meglio quello che c’è adesso non mi piace ma vorrei fare delle cose mie all’interno di quel mezzo il paradosso della mia generazione è che è cresciuta sognando di lavorare in un mezzo che non è più quello di un tempo io sognavo di fare il Deejay per MTV ma quando sono arrivato all’età per poterlo fare MTV non c’era più Il mio sogno in realtà è quello di fare quello che faccio già adesso:Radio, TV,Video ma ad un livello più alto e restando sempre me stesso.
- Ci sono dei programmi TV che ti piacerebbe condurre?
R: La trasmissione che mi piacerebbe condurre ancora adesso non c’è piuttosto ci sono quelle che non vorrei condurre comunque a me piacerebbe essere un conduttore tradizionale ma al tempo stesso giovane ammiro molto un C. Conti ad esempio che per me, dato che ho avuto accasione di lavorarci è stato un grande maestro, lui è quel tipo di conduttore in grado di arrivare a tutti quella è sicuramente la mia ambizione non ho l’idea di voler restare di nicchia anzi mi piacerebbe arrivare a più persone possibili facendolo nel modo giusto anche Bonolis mi piace molto quando fa un certo tipo di cose come “Il Senso Della Vita” che era un programma molto bello e poi le interviste a me piace molto raccontare storie ed il mio più grande desiderio sarebbe un programma che mi permetta di farlo.