Mirko Stefio è nato a Catania ed è segretario del movimento siciliano d’azione dal 2021.

Mirko tu fai danza fin da quando avevi 4 anni, ti definisci un figlio del sole, poiché sei appassionato e provetto istruttore di danze caraibiche. Hai scritto un libro di filosofia politica.Come mai ti sei dato alla politica?

Mi interesso di politica fin da adolescente, infatti da avevo circa quattordici anni

Abbastanza precoce.

Allora non vivevo qui in Sicilia, ma a Portorico nei Caraibi.Li si fa politica con la danza.

Con la danza?

Si con la danza, infatti nei balli tipici caraibici viene fuori l’autentica essenza del popolo deportato e sfruttato dal più turpe colonialismo.

Sono tornato in Sicilia nel 97, ma per allora avevo pensato di chiudere definitivamente con la politica, ma poi ho visto che i movimenti indipendentisti erano tanti e frammentari, quindi ho pensato di formare un punto di coesione, adesso nel nostro movimento (MSA), fondato nel 2021siamo circa quattrocento iscritti. È nato dalla fusione di una trentina di partiti, da come si evince dai simboli.

Pensi che queste elezioni provinciali si faranno finalmente il prossimo aprile? E soprattutto speri che saremmo tutti noi a votare, invece che una piccola cerchia?

La situazione politica attuale non prevede nulla di buono, abbiamo leggi elettorali assolutamente antidemocratiche. Attualmente solo chi ha i soldi può fare politica, per chi soldi non ne haè un miraggio.

Infatti e oggi sappiamo cosa ben spinge alcuni soggetti a darsi alla politica. Ne è la prova lampante l’incontro scontro tra La Vardera e Autieri dove si è capito un bel po di cose.

La nostra solidarietà in questo frangente va tutta a La Vardera. Ma ciò che si è capito, ormai da tempo si subodorava e non solo alla Regione Siciliana.

Cosa ha dato la vostra alleanza con Cateno de Luca?

Con lui abbiamo fatto i primi incontri per le provinciali di Messina che però, non sono andati in porto perché voleva fare alleanza con noi e con la lega. E per noi era assolutamente inconcepibile.

Pensi di allearti ancora con lui alle prossime elezioni, provinciali o regionali che siano?

Mi pare difficile, i nostri obbiettivi politici sono diametralmente opposti. Poi non amiamo decidere di volta in volta, non abbiamo preferenze politiche di destra o di sinistra. Siamo traversali. Miriamo sempre al programma migliore per poter far decollare questa nostra situazione troppo precaria.

Adesso la domanda spinosa. Cosa dovrebbe cambiare secondo te nella nostra isola per le cose migliorino almeno un pochino?

La cultura omertosa, del clientelismo e del nepotismo. Poi puntare maggiormente sulla nostra identità culturale. La nostra bandiera nacque nel 1280 per i Vespri siciliani ed è la terza bandiera più antica del mondo, insieme a quella della Danimarca e a quella dell’Austria. Cioè riappropriarsi della nostra identità, della nostra storia.Anche con manifestazioni popolari, tra l’altro stiamo lavorando a un festival della sicilianità.

Interessante, io mi ricordo ancora la rivolta del latte, quella manifestazione per tutelare il patrimonio zootecnico indigeno. Poi tutto degenerò quando si cominciarono a buttare sulle strade ettolitri di latte commestibile.

Poi c’è anche la questione dei pali per l’energia eolica, noi siamo la seconda regione italiana ad averli nel proprio territorio. Un vero scempio paesaggistico.

Purtroppo la nostra intervista è giunta alla fine, ti ringrazio del tempo passato in mia compagnia e ti auguro di andare sempre dritto al tuo obbiettivo, senza compromessi.

Grazie.

Prego.

MARIA LUPICA

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