Da indiscrezioni, la Corte di Cassazione, chiamata ad esprimersi sulla vicenda giudiziaria Why Not che coinvolge il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, all’epoca dei fatti pm dell’inchiesta, e Clemente Mastella, sarebbe intenzionata a condannare il primo cittadino di Napoli a un risarcimento di 20.000 euro nei confronti dell’ex ministro. Così lo stesso De Magistris si sfoga: “Non mi hanno mai perdonato di aver avuto il coraggio, da magistrato, di contrastare il sistema, il cancro tra corruzione, mafia e massonerie deviate che influenzano il nostro Paese fino al punto di arrivare al pignoramento di un quinto dello stipendio da sindaco”. Il pignoramento è relativo alla condanna in primo grado per l’inchiesta ‘Why not’ e al risarcimento riconosciuto alla parte lesa. E ancora: ”Il sistema reagisce contro di me con tritolo istituzionale ed ha l’obiettivo mirato di distruggere professionalmente, istituzionalmente, moralmente e dal punto di vista esistenziale chi ha osato contrastare la casta politica e quella casta che è dentro le Istituzioni”. Insomma De Magistris sembra intenzionato a dare battaglia sull’ultima tegola, dopo la sentenza della Cassazione che ha stabilito che gli amministratosi pubblici debbono rivolgersi aal tribunale ordinario e non al Tar, che sta per cadergli in testa.
Ma dalle pagine de il Mattino a rispondergli è un ironico Mastella, quel rinvio a giudizio provocò le sue dimissioni è la conseguente caduta del Governo Prodi’.Ebbene Mastella risponde: “Oggi mi paga 20.000 euro: non li ho chiesti io: lo ha stabilito il Tribunale di Roma e ne prendo atto. Se ha problemi posso invitarlo a casa mia a Ceppaloni. Un piatto caldo alla settimana glielo offro io. Ripeto: lo dico da cristiano”.