“Il nuovo piano di riequilibrio finanziario, rimodulato da Palazzo San Giacomo alla luce del decreto Salva-Comuni, prevede l’allungamento a vent’anni dei tempi dal rientro del debito, ma sembra non tener conto dei rilievi mossi a ottobre dalla Corte dei conti. Le criticità restano tutte sul tappeto: il mancato incasso delle contravvenzioni, la dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, i debiti fuori bilancio generati da sentenze esecutive e prive di ogni forma di monitoraggio, l’evasione ed elusione tributaria (Imu e Tari). Restano le note dolenti di un’amministrazione che avrà pure ereditato un Ente in difficoltà finanziarie ma che, in sette lunghi anni, non ha saputo segnare una reale inversione di tendenza”. Lo scrive in una nota il consigliere del Comune di Napoli, Domenico Palmieri, presidente della commissione Trasparenza.
“Il nuovo piano di riequilibrio, pur nella sua coerenza meramente ragioneristica, – continua Palmieri – assomiglia troppo al libro dei sogni che abbiamo conosciuto finora. Funziona sulla carta ma non appare credibile nella sua pratica: dall’amministrazione, infatti, non è venuta alcuna proposta suffragata da modelli organizzativi e gestionali nuovi in grado di garantire l’incasso delle entrate e il monitoraggio della spesa. Insomma, non sembra affatto cambiata la musica. Ed è difficile oggi credere che chi poteva almeno avviare il risanamento dell’Ente, e non lo ha fatto, possa portarci ora fuori dal tunnel. Senza nuove idee, questo piano serve all’amministrazione solo per tirare a campare”.