Antonio De Robbio
Dalle pagine di questo giornale avevamo provato a dare risalto ad una particolare iniziativa della V municipalità del comune di Napoli, quella riguardante la giornata della memoria. Aveva trovato risalto, tra le altre, un’intervista ad un’insegnante dell’Istituto Margherita di Savoia, ebrea, la quale ci raccontava delle precarie condizioni in cui sia lei che il figlio dovevano sopportare quotidianamente a scuola, a causa della loro religione.
Una discriminazione ancora forte oggi, ancora nel 2015, che si nutre di stupidità e di ignoranza, che rende la vita difficile a chi abbraccia un’altra fede. Ma poi si è superato il limite. L’insegnante, all’arrivo in classe, ha trovato la lavagna coperta di svastiche, sovrascritte ad un pentagramma e con il disegno di un violino, chiaro riferimento all’insegnante ebrea, che in fatti suona proprio questo strumento.
Le reazioni sono state all’unisono di condanna. Le istituzioni sono accorse qualche giorno dopo, nella veste del sindaco De Magistris, il quale ha voluto stigmatizzare il fatto, ribadendo che si tratta di un gesto isolato, che non rappresenta la comunità partenopea. Durante quest’assemblea è intervenuto anche Tullio Foa, che aveva partecipato alla giornata della memoria, testimoniando ancora una volta le barbarie e le follie del nazi-fascismo. Presente all’incontro anche il rappresentante della comunità ebraica a Napoli, Pierluigi Campagnano. Anche gli studenti dell’Istituto si sono compattati attorno alla professoressa, consci della gravità dell’accaduto ma uniti contro la discriminazione.