“La legge regionale per la prevenzione dal gioco d’azzardo è in linea con il lavoro che il governo italiano sta portando avanti per contrastare il fenomeno della ludopatia”. Lo ha affermato la senatrice Silvia Vono intervenendo alla prima edizione del “No slot day”, la giornata istituita della legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018 al fine di attirare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sui rischi connessi al gioco d’azzardo. Il primo “no slot day” calabrese si è svolto presso la sala verde della Cittadella regionale e ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Klaus Algieri, presidente UnionCamere Calabria, del presidente della Banca d’Italia di Catanzaro, Sergio Magarelli e di Antonio Mondera in qualità di rappresentante della campagna “Mettiamoci in gioco” Roberto Gatto. Un incontro tra istituzioni, scuole, associazioni e cittadini che segna l’avvio dell’appuntamento annuale voluto dalla cosiddetta “Legge Bova” per analizzare le implicazioni sociali della ludopatia e contrastarne la diffusione. La relazione introduttiva è stata affidata proprio all’ideatore della legge, il presidente della commissione regionale Anti-‘ndrangheta Arturo Bova.
Il “No slot day” – ha affermato Bova – vuole essere un momento di riflessione, che si celebrerà ogni 30 di aprile, su quella che è l’offerta del “gioco” sul territorio e sugli strumenti che vengono messi in campo per contrastare quella che è diventata una delle maggiori piaghe sociali del terzo millennio. Sono innumerevoli le operazioni della Dda che dimostrano l’interesse notevolissimo verso il settore da parte della criminalità organizzata.
La raccolta del gioco legale nel 2018 è stata di 104 miliardi di euro e a questo dato vanno aggiunti gli introiti del gioco illegale. La mafia non solo ha fatto incetta di sale giochi intestandoli a prestanome ma è diventata anche monopolio assoluto per quanto riguarda la produzione e la distribuzione delle cosiddette slot machine che vengono “imposte” nei locali anche con schede taroccate, apparentemente collegate al monopolio di Stato ma che in realtà non lo sono. Senza dimenticare – ha aggiunto Bova – il rapporto tra gioco d’azzardo e riciclaggio di denaro sporco”.
Il presidente della commissione contro la ‘ndrangheta ha annunciato che nei prossimi giorni chiederà l’attivazione di un tavolo nazionale sul tema della ludopatia con la ministra alla Salute Giulia Grillo e i presidenti delle commissioni antimafia di tutte le regioni italiane.
Voglio quindi ringraziare la Regione Calabria, il Consiglio Regionale, la Prefettura, la Questura e tutti gli altri Enti e associazioni che hanno inteso sposare, con viva e concreta partecipazione, questa causa: inizia un percorso che aiuterà concretamente tantissime persone e che ci renderà sicuramente migliori», ha concluso l’on. Bova.“La legge approvata dal Consiglio regionale che introduce misure sulle sale da gioco e delle slot machine deve diventare il lievito per una crescita culturale ed educativa dei nostri giovani”.
All’iniziativa è intervenuto anche il Governatore Mario Oliverio: “La Calabria – ha affermato – è stata una delle prime regioni italiane a dotarsi di una legge regionale per contrastare l’infiltrazione della criminalità anche nelle attività di gioco e soprattutto per salvaguardare le fasce giovanili che sono quelle più esposte a tale fenomeno. L’iniziativa di oggi – ha aggiunto Oliverio – rientra in una strategia più generale di contrasto alla criminalità, da una parte, e di regolamentazione delle attività economiche che devono essere svolte nella legalità salvaguardando le fasce più deboli, dall’altra.
La legge è stata oggetto di valutazione positive e di espressioni di apprezzamento anche da parte del Parlamento nazionale e da altre istituzioni. È diventata punto di riferimento per scuole, amministrazioni comunali e famiglie. Sono previste anche una serie di azioni che si propongono di contrastare l’interesse criminale che ruota attorno al business del gioco d’azzardo. È fondamentale distanziare questo tipo di attività ludopatiche soprattutto dagli istituti scolastici. Ciò non significa impedirne l’esercizio, ma è necessario tutelare i giovani verso una crescita sana anche per tranquillizzare le famiglie. Per tutto questo è nata questa legge che potrà diventare uno strumento efficace se si determinano le condizioni per mettere insieme in questo percorso istituzioni, amministratori locali, scuole ed educatori, famiglie. Naturalmente – ha infine evidenziato il presidente Oliverio – come tutte le cose anche questo strumento legislativo è perfettibile. Pertanto, cominciamo a verificarne l’applicazione e i risultati, dopodiché si potranno apportare gli aggiustamenti necessari per fare di questa legge un’opportunità di crescita sana dei nostri giovani, alimentata da valori che devono essere trasmessi dalla famiglia, dalla scuola e dalla società”.
Gli interventi per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, sono contenuti negli articoli 16 e 54 della legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018, modificati dalla legge n.51 del 28 dicembre 2018 e prevedono quanto segue:
Limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco. I Comuni, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge regionale, adotteranno delle limitazioni temporali all’apertura delle sale da gioco, con una previsione non superiore alle 8 ore giornaliere e, in ogni caso, non oltre le ore 22,00. La disposizione vale per le sale da gioco dedicate ai cosiddetti apparecchi da intrattenimento (Awp e Vlt), per le sale scommesse, per gli esercizi pubblici e commerciali, per i circoli privati e i locali pubblici o aperti al pubblico in cui sono presenti o accessibili forme di gioco d’azzardo. Per le tabaccherie che posseggono Awp la chiusura è prevista alle ore 20,00. Ulteriori limitazioni possono essere disposte dal Sindaco, in caso di violazione della quiete pubblica negli orari previsti.
Distanze minime dai luoghi sensibili. È prevista una distanza minima di 300 metri (elevata a 500 metri per i comuni con più di 5.000 abitanti) degli esercizi commerciali rispetto ad una serie di “luoghi sensibili”: scuole, centri di formazione, luoghi di culto, ospedali, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile, istituti di credito e sportelli bancomat, compro oro e stazioni ferroviarie. Escluse da queste limitazioni le tabaccherie, a condizione che gli apparecchi di gioco siano collocati “nell’area di vendita in posizione sottoposta al controllo visivo del titolare” e non siano posti “in aree separate dall’area di vendita”. È data la possibilità ai Comuni di individuare ulteriori “luoghi sensibili”. I titolari delle sale da gioco, delle tabaccherie e delle sale scommesse esistenti alla data di entrata in vigore della legge si devono adeguare a quanto previsto entro i 12 mesi successivi (diventati 24 con le modifiche della legge n.51 del 2018)
Sanzioni. Il mancato rispetto delle limitazioni relative agli orari di apertura prevede sanzioni pecuniarie da 500 a 1.500 euro per ogni apparecchio di gioco. Le violazioni delle disposizioni relative alle distanze minime prevedono sanzioni da 2.000 a 6.000 euro per ogni apparecchio di gioco, fino alla chiusura con i sigilli degli stessi. Verso gli esercenti e i gestori che commettono tre violazioni in un arco temporale di 24 mesi, il Comune dispone la chiusura definitiva degli apparecchi da gioco, anche se hanno pagato la relativa sanzione pecuniaria.
Piano integrato. La Regione si impegna a promuovere una serie di iniziative di sensibilizzazione sul tema del disturbo da gioco d’azzardo, nel limite delle risorse annuali stanziate per ciascuna regione dal Fondo per il GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) istituito presso il Ministero della Salute. La Regione nega il patrocinio ad eventi, manifestazioni, spettacoli che pubblicizzano il gioco d’azzardo e si impegna a stipulare analoghi protocolli di intesa con le associazioni rappresentative degli Enti locali.
Il marchio “No Slot”. All’interno del Piano integrato, la Regione si impegna entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, a diffondere il logo “No Slot”, rilasciato dai Comuni a quegli esercenti, ai gestori di circoli privati e luoghi pubblici che scelgono di non installare o disinstallare apparecchi da gioco. L’amministrazione regionale prevede anche l’istituzione di un Albo degli esercizi che aderiscono all’iniziativa. La rinuncia alle macchinette da gioco costituisce requisito essenziale per l’accesso a finanziamenti e agevolazioni.
Formazione per gli esercenti. La Regione prevede interventi di formazione e aggiornamento destinate agli esercenti, obbligatori per proseguire o iniziare le attività. In caso di inosservanza, viene disposta la chiusura degli apparecchi da gioco fino all’assolvimento dell’obbligo formativo. Si applicano inoltre le sanzioni: fino a 1500 euro per gli esercenti che gestiscono apparecchi da gioco, fino a 6.000 per i gestori e il personale operante nelle sale gioco e nelle sale scommesse.
Supporto ai Comuni nelle azioni legali. Vengono previsti inoltre “interventi di supporto amministrativo per i Comuni in caso di avvio di azioni legali su tematiche collegate al gioco”.
“Ticket redemption”. La legge regionale n.9 del 2018 vietava ai minori l’utilizzo dei cosiddetti ticket redemption, macchine da gioco che restituiscono al giocatore dei punti, sotto forma di ticket, usati per acquistare i premi presenti all’interno delle sale giochi. Tale disposizione è stata abrogata con le modifiche introdotte dalle legge n.51 del 28 dicembre 2018.
Pubblicità. Analogamente la legge regionale n.9 vietava ogni attività pubblicitaria relativa all’apertura e all’esercizio di sale da gioco, sale scommesse e installazione di apparecchi, introducendo sanzioni dai 1.000 ai 5.000 euro. Tale disposizione è stata abrogata con le modifiche introdotte dalle legge n.51 del 28 dicembre 2018.
Vigilanza e risorse. I Comuni entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge devono inviare alla Regione gli atti adottati in attuazione della stessa. Il 20% degli introiti delle sanzioni somministrate da ciascun Comune viene versato alla Regione al fine di finanziare le iniziative del Piano integrato. Il restante 80% rimane assegnato dal Comune.
No Slot Day. La Regione istituisce, senza oneri a carico del bilancio regionale, la giornata del “No slot day”, da celebrarsi ogni anno il 30 aprile.
PressGiochi