di LAURA BERCIOUX
Il Sindaco di Messina, Renato Accorinti, non ha potuto accedere all’ARS perchè “non indossava la giacca e la cravatta”. Si era presentato in abito sportivo ed ecco che all’Assemblea Siciliana, costosa pluristipendiata e con tanto di messi elegantemente vestiti, non lo hanno fatto entrare. Al Governo di Roma, questi problemi di look e protocollo non li avuti, a Palermo sì. “E’ incredibile che nel 2015 un sindaco, che rappresenta la terza città della Sicilia e 250 mila abitanti non venga fatto entrare all’Ars, solo perché non indossa la cravatta. Sono stato convocato per discutere di problemi importanti che riguardano i trasporti di un’ampia comunità e guardano solo il mio abbigliamento?”
“Questi atteggiamenti razzisti – prosegue Accorinti – esistono solo all’Ars. Sono andato a parlare con Renzi e il Papa, domani sarò dal ministro Lupi con il quale già mi sono incontrato e nessuno mi ha fatto mai problemi. É assurdo giudicare una persona per come si veste, perché ha un tatuaggio, un orecchino o perché ha una determinata fede o tendenza sessuale. È veramente incredibile quello che mi è successo, se veniva uno sceicco o Tsipras che non indossa la cravatta che facevano? Non permettevano loro di entrare? Penso proprio di no’.
“Questa è una mancanza di rispetto non verso di me – conclude il sindaco – ma nei confronti della città di Messina che io rappresento. Ero venuto qui per parlare di una problematica come quella dei trasporti con un sistema ferroviario tra i peggiori d’Europa, e non mi fanno entrare? E’ una cosa folle e chiedo formalmente di eliminare un regolamento così arcaico. Qui c’è gente che in giacca e cravatta ha stuprato la Sicilia”