Politica interna
Il centrodestra – Nuova giornata di tensione all’interno della Lega Nord. Resta in bilico la posizione del sindaco di Verona Flavio Tosi: ieri il pranzo-confronto con il segretario Matteo Salvini non è riuscito a ricucire lo strappo. Anzi, la scissione sembra sempre più vicina. In serata, Tosi riunisce i fedelissimi della Liga Veneta e fa passare la linea dura. La decisione finale sul destino del Veneto e del suo “ribelle” sarà presa lunedì prossimo, durante il Consiglio federale. Clima pesantissimo in Forza Italia dopo la diffusione, ieri, delle intercettazioni in cui Berlusconi e Gianpaolo Tarantini parlano del giro di donne coinvolte nelle serate di Arcore. L’ex Cavaliere e i suoi fedelissimi temono che queste possano influenzare la decisione della Cassazione che il 10 maggio si pronuncerà sul caso Ruby. Intanto, all’interno del partito si ragiona sull’atteggiamento da tenere la prossima settimana quando si dovranno votare le riforme.
Il Pd – Fa di nuovo capolino il patto del Nazareno, con il premier Matteo Renzi che, nonostante il dissenso della fronda bersaniana, dice di Laura presidente della Camera Boldrini, accusata di andare fuori dal perimetro istituzionale. Il presidente della Camera, intervistata da La Stampa, risponde che è suo preciso dovere difendere l’Aula. Ieri summit dem sulla questione Rai: l’obiettivo è arrivare a una riforma per giugno-luglio, quando scadrà il Consiglio presieduto da Anna Maria Tarantola. Si partirà dal confronto sui disegni di legge già presentati, in particolare quelli del M5S e di Sel: in un’intervista a L’Espresso, Matteo Renzi chiarisce che si cercherà un percorso condiviso per definire il futuro della tv pubblica.
Politica estera
Russia – Un impegno al rispetto degli accordi di Minsk e collaborazione nella lotta al terrorismo internazionale e nella crisi libica. È questo il bilancio dell’incontro a Mosca tra Matteo Renzi e Vladimir Putin. Soddisfazione del premier che ai suoi dice che questo viaggio rappresenta un punto da cui partire per costruire o ricostruire. Reazione positiva anche da parte del Cremlino: Putin ha affermato che i colloqui si sono svolti in un clima costruttivo e di amicizia e sono stati molto utili e tempestivi vista la situazione internazionale. Grande attenzione è stata data anche ai legami commerciali tra i due Paesi: l’Italia va così in direzione opposta rispetto agli altri membri del G7, che minacciano nuove sanzioni.
Libia – L’Onu, riunita ieri pomeriggio sotto la presidenza francese, concede un mese alla missione in Libia perché nel Paese si raggiunga un’intesa, prima di dare il via a un’azione militare. Un mese a Bernardino Leon per mettere d’accordo l’ex governo legittimo esiliato a Tobruk e quello legato alle milizie islamiche che ha occupato Tripoli. Mentre il Consiglio delle Nazioni Unite si riuniva, in Marocco erano in corso i colloqui tra le diverse fazioni libiche: la tensione resta alta e le diffidenze difficili da colmare, così la possibilità di formare un governo di unità nazionale resta appesa a un filo.
Economia e Finanza
Bce – Lunedì 9 marzo avrà inizio l’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea: 60 miliardi al mese per un totale di 1100 miliardi. Lo ha annunciato ieri il presidente Mario Draghi da Nicosia, dove si è riunito il board della Bce. L’obiettivo è rafforzare la ripresa economica dell’eurozona e far risalire l’inflazione verso il 2%. Secondo le nuove stime diffuse ieri e pervase da un rinnovato ottimismo, la Banca centrale potrebbe avvicinarsi al traguardo nel 2017, facendo ritenere a molti osservatori di mercato che il piano possa essere sospeso a settembre 2016. Il presidente Draghi ha inoltre lanciato un monito al governo greco: niente facilitazioni ad Atene se l’esecutivo di Alexis Tsipras non darà un’accelerata alle riforme.
Tv e tlc – I vertici di Ei Towers difendono davanti alla Consob gli aspetti industriali dell’opas su Rai Way ma per ora la società del gruppo Mediaset non scopre altre carte, in attesa di presentare il documento definitivo entro il 16 marzo. Nel testo presentato per rispondere alle domande poste dal presidente della Commissione Industria del Senato, Mucchetti, l’azienda definisce “prematuro” parlare di modifiche, ma conferma la possibilità di rivedere alcuni termini dell’offerta, purché non si alterino valenza industriale e ritorni finanziari del progetto. A nemmeno 48 ore dalla presentazione, cambia il piano per la banda ultralarga. La modifica più rilevante riguarda alcuni impedimenti dovuti a vincoli comunitari. Tra questi, il fatto che Telecom Italia non potrà godere di incentivi o contributi pubblici a meno che non scorpori la rete.