Politica interna
Le riforme – La maggioranza si spacca ancora una volta sulla questione giustizia. Ieri in commissione alla Camera, Area popolare si è aggregata a Movimento 5 Stelle e Forza Italia e ha votato contro l’emendamento dei relatori, condiviso dal governo, che allungherebbe i tempi di prescrizione per la corruzione da 8 a 18 anni. Il presidente dell’Authority Raffaele Cantone difende l’esecutivo e giudica ben fatta la norma. Fiduciosa il ministro Boschi: c’è un’ipotesi di accordo. Al Senato intanto, slitta al 17 marzo lo sbarco, previsto per oggi, del ddl anticorruzione. Dopo lo stop di ieri, il governo fissa i tempi della riforma della scuola per non mettere a rischio l’assunzione di 160 mila docenti: 40 giorni per approvare il disegno di legge, ostruzionismo permettendo. Qualcosa si muove anche sul fronte della riforma della Rai: dopo l’apertura al dialogo di Beppe Grillo, il premier Renzi dice che cercherà un accordo con il M5S per “togliere le mani dei partiti dalla tv di Stato”.
I partiti – Nella Lega Nord è sempre più caos: contro Salvini, in Veneto nasce una nuova componente guidata dal “ribelle” Flavio Tosi. Il nuovo gruppo si chiama “Impegno veneto” e vuole raccogliere i transfughi del Carroccio che non condividono la svolta a destra del partito. Il tutto alla viglia del consiglio nazionale della Liga veneta, stasera a Padova, dove Tosi dovrebbe annunciare le sue decisioni. Salvini ha cercato di stemperare la tensione ma se stasera ci sarà lo strappo, il prossimo passo sarà la sfida intestina al governatore Zaia. Malumori anche in Forza Italia con Berlusconi sempre più scontento del suo partito. Preoccupato dalle prossime scadenze giudiziarie (il 10 marzo la Cassazione si pronuncerà sul caso Ruby), il leader azzurro prende ancora tempo sulle alleanze per le prossime Regionali e si fa tentare dal rottamare Forza Italia per sostituirla con Forza Silvio.
Politica estera
Russia – Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita a Mosca, incontrerà Vladimir Puntin e spingerà affinché il leader russo torni al tavolo internazionale. L’obiettivo è tentare il disgelo con il Cremlino e avere il sostegno della Russia nella crisi libica. Ieri Renzi era in Ucraina, dove ha incontrato il presidente Poroshenko: il premier ha ribadito l’impegno dell’Italia per il raggiungimento della pace, garantendo l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina. Poroshenko ha chiesto a Renzi di intercedere con la Russia per la scarcerazione della pilota Savchenko, in sciopero della fame da oltre 80 giorni.
Libia – L’Onu, nella giornata del violento scontro in Consiglio fra Libia e Gran Bretagna, accelera e lancia l’allarme: l’Isis cresce, c’è poco tempo e bisogna agire. Oggi in Marocco ci sarà una riunione tra le diverse fazioni libiche, definita decisiva per la formazione di un governo di unità nazionale. Il mediatore delle Nazioni Unite Bernardino Leon, criticato da più parti per la scarsa riuscita dei suoi interventi diplomatici, è ottimista e incassa la fiducia anche del ministro degli Esteri Gentiloni. Intervistato da La Stampa, il titolare della Farnesina ha detto che qualche settimana fa, quando l’Italia ha chiuso l’ambasciata in Libia, era illusorio pensare di riunire tutti gli schieramenti libici, cosa che invece accadrà oggi.
Economia e Finanza
Euro e Bce – Alla viglia del Consiglio direttivo della Banca centrale europea che oggi, in trasferta a Nicosia, a Cipro, dovrebbe finalizzare i dettagli del suo piano di acquisto di titoli di Stato, l’euro è scivolato ai minimi sul dollaro da settembre 2003. Nel corso della seduta, la moneta unica è scesa fino a 1,106 dollari. Durante la riunione di oggi, i vertici dell’Eurotower dovranno definire quali titoli obbligazionari sarà possibile acquistare e il sistema con cui spalmare perdite e profitti tra i singoli istituti nazionali. Monito di Mario Draghi: il Qe non sarà sufficiente per innescare la ripresa dell’Eurozona, ognuno deve fare la sua parte.
Tlc e tv – Il governo vuole accelerare e approvare il prima possibile il piano per la digitalizzazione dell’Italia e per questo pensa di inserire la norma nel provvedimento di riforma delle banche popolari. Nel testo allo studio, sarebbe prevista la costituzione di un fondo di garanzia per attirare gli investitori privati. Intanto, trapela l’indiscrezione che la Ragioneria di Stato avrebbe avanzato qualche dubbio sulle coperture necessarie per i provvedimenti. Attenzione focalizzata anche sul caso Rai Way: oggi i vertici di Ei Towers saranno alla Consob per rispondere alle domande dei commissari in merito all’offerta di acquisto e scambio per i ripetitori Rai