Politica interna
Le riforme – Nuova frenata per la “Buona Scuola”: il governo abbandona la strada del decreto per quella del disegno di legge. Il premier Renzi assicura che le assunzioni dei precari, previste da settembre, non slitteranno e che l’esecutivo approverà tutto durante il Cdm di martedì prossimo. Dopo lo scontento iniziale, anche il ministro Giannini concorda con la linea del governo. Dubbi dei sindacati: la procedura di assunzione dei 105 mila docenti è complicata e può essere completata solo partendo da un decreto legge. È previsto per oggi l’emendamento del governo al testo sul reato di falso in bilancio: come annunciato, sono state eliminate le soglie di punibilità, l’illecito è perseguibile d’ufficio e restano pene differenziate tra società quotate e non quotate. I nodi da sciogliere riguardano proprio queste ultime: le pene inferiori non consentono le intercettazioni e il dolo specifico resta difficile da dimostrare.
I partiti – Sul Carroccio di Matteo Salvini si fa sempre più concreta l’ipotesi di un divorzio: il “ribelle” Flavio Tosi incontra al Viminale Angelino Alfano, in teoria per parlare di sicurezza in pratica per gettare le basi di una sua sempre più probabile candidatura alle Regionali. Intanto, da Forza Italia lasciano intendere che l’accordo con la Lega in Veneto è ormai cosa fatta. Frattura anche nel Pd sul caso delle primarie campane: i dem si spaccano sulla vicenda De Luca e sulla sua incompatibilità al ruolo di governatore per via delle legge Severino. Pierluigi Bersani dice no a una modifica “ad personam” ma sostiene che la norma è troppo rigida; lascia uno spiraglio il ministro Boschi, che dice che non si può cambiare una legge per un singolo caso ma che sarà il Parlamento a decidere se intervenire.
Politica estera
Israele-Usa – Accoglienza trionfale al Congresso per Benjamin Netanyahu: standing ovation e applausi per il premier israeliano che, in un discorso di quasi tre quarti d’ora, non usa mezzi termini per stroncare l’accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran. Secondo Netanyahu, questo significherebbe consegnare agli ayatollah la bomba atomica e compromettere così la sopravvivenza di Israele. Fredda la reazione della Casa Bianca: Obama non ascolta nemmeno il discorso e, dopo aver letto il testo, lo definisce “tutta retorica”.
Russia – Sono migliaia le persone che ieri hanno reso omaggio a Boris Nemtsov, ex vicepremier e oppositore di Putin, ucciso a pochi passi dal Cremlino lo scorso 27 febbraio. I funerali di Nemtsov sono stati l’occasione per una nuova polemica tra Russia ed Europa: la pietra dello scandalo è una lista di parlamentari Ue a cui è stato vietato l’ingresso nel Paese per effetto delle sanzioni imposte da Bruxelles. Intanto, il blogger Aleksej Navalnyi, in carcere per le pesanti accuse rivolte a Vladimir Putin, dice che dietro all’omicidio di Nemtsov ci sarebbe proprio il leader russo.
Economia e Finanza
Tlc e tv – Ieri il Consiglio dei ministri ha analizzato un piano da 6 miliardi con le linee strategiche per la digitalizzazione dell’Italia. Non c’è ancora nessuna data certa per l’abbandono della rete in rame, ma entro il 2020 almeno la metà degli utenti dovrà avere una connessione a 100 megabit. Il ministro dello Sviluppo Federica Guidi dice che verrà lasciata al mercato la scelta dei mezzi tecnologici per raggiungere la velocità di connessione prevista ma c’è l’obbligo di servizio universale, che verrà disciplinato con un apposito decreto. Non si placa la vicenda Rai Way dopo l’opas lanciata da Ei Towers (controllata Mediaset): entra in campo anche l’Antitrust che chiede al Biscione ulteriori e più approfondite informazioni sul tentativo di scalata alle torri Rai perché quelle fornire sarebbero incomplete e non idonee a consentire una valutazione. Sulla riforma della tv di Stato interviene anche Beppe Grillo che, intervistato dal Corriere della Sera, dichiara che il M5S è pronto a discutere, anche con il Pd.
Grecia – Pressioni sul governo Tsipras da parte dei creditori europei: la richiesta è di adottare subito una serie di riforme in modo da sbloccare una parte degli aiuti dell’attuale programma ed evitare il rischio di default a marzo o aprile. Dopo un crollo delle entrate fiscali a gennaio di circa 1 miliardo, le casse del Tesoro di Atene si stanno velocemente svuotando. In vista dell’Eurogruppo di lunedì prossimo, sarebbero in corso contatti tra la Grecia e l’Europa per far fronte alla necessità di finanziamenti per i prossimi mesi.