Dottor Ferrandelli grazie mille di aver accettato questa intervista. Lei è nato a Palermo il 15 settembre 1980, laureato in lettere moderne ed impiegato di banca. Lei è un volto nuovo e pulito nella politica palermitana, ha iniziato da appena liceale, come rappresentante degli studenti e come volontariato internazionale. È stato espulso da capogruppo dell’IdV per essersi candidato alle primarie, in passato ha sbaragliato avversari politici più agguerriti come l’europarlamentare Rita Borsellino, più volte candidata a varie cariche pubbliche con il sostegno del PD, dell’Italia dei Valori e di Sinistra e Liberta, e il consigliere regionale Davide Faraone che aveva addirittura il sostegno di Matteo Renzi.
Si sono stato espulso per un bieco gioco di potere, ma pur incassando il colpo veramente basso, non mi sono dato assolutamente per vinto e ho continuato dritto per la mia strada riportando vittorie politiche di cui vado veramente fiero.
Questo fa parte del gioco. È considerato l’indiscusso erede politico del sindaco Leoluca Orlando che “il Sindaco lo sa fare” ma ormai non più candidabile alla carica di primo cittadino. Sente questo più come un peso o come una nuova sfida?
Lo sento come una sfida e penso di essere in grado di misurarmi con qualsiasi avversario politico. Già in passato ne ho dato ampiamente prova.
Pensa di portare pedissequamente avanti la politica del suo, possiamo dire, mentore o nel suo programma politico prevede qualche cambio di rotta?
Assolutamente no, intendo fare un cambio di rotta decisivo, visto che per molto tempo la politica amministrativa ha portato questa città praticamente al collasso.
Concordo. Pochi come lei conoscono i mali della nostra Palermo: Immondizia raccolta male, sempre più negozi che abbassano la saracinesca una volta per tutte, disoccupazione dilagante e delinquenza incontrollata soprattutto per giovani che non trovano una occupazione decente, mancanza di infrastrutture adeguate. Ha un piano cinquennale per cercare di migliorare questa situazione cittadina per nulla paradisiaca?
Si, infatti siamo quasi andati in bancarotta, il comune ha un buco finanziario abissale che va assolutamente colmato anche se non sarà facile e lo dico da esperto. Ma non dispero per questa situazione disastrosa, serve innanzitutto rimboccarsi le maniche e lavorare seriamente e noi abbiamo le idee non dico chiare, ma chiarissime.
Quali sono gli obbiettivi che si è prefisso come primari per la città?
Per prima cosa pensare all’occupazione soprattutto quella giovanile, portando a fare investire, in attività commerciali, non solo nella nostra Palermo, ma anche nella sua fascia provinciale. Perché, anche se non tutti lo sanno, il sindaco palermitano ha anche una certa responsabilità della provincia. Per far questo, bisogna creare una città più vivibile ed appetibile dal punto di vista del turismo: Non basta ricreare un sistema efficiente per la raccolta dei rifiuti, ma anche migliorare lo stato delle strade, sia urbane che extraurbane, attingendo ai fondi messi a disposizione del PNRR, per non perdere una occasione d’oro irripetibile.
La capisco abbiamo una potenzialità che non è stata sfruttata come merita.
Adesso la domanda spinosa. Come ogni buon politico che guarda al benessere comune è pronto ad un’intesa larga che vada oltre la coalizione che lo sostiene?
Una larga intesa è sempre utile, permette di guardare al benessere di tutti coloro che hanno votato, indipendente da chi hanno votato. Penso che sia praticamente impossibile, soprattutto in un citta come Palermo, pensare di poter agevolare solo gli elettori di un partito o di uno schieramento politico. Le strade sono di tutti, cosi come le scuole e gli ospedali, sono un matto potrebbe pensarla diversamente.
Parole sagge, dottore Ferrandelli, ma purtroppo siamo giunti alla fine di questa intervista. Le auguro il bocca al lupo e spero di poterla intervistare ancora dopo il 12 giugno. A presto.