Dottoressa Rita Barbera, prima di candidarsi alla carica di prima cittadina palermitana, ha avuto alle spalle una lunga esperienza come direttrice dell’Ucciardone e del Pagliarelli, carceri palermitane, e di altre in tutta Italia per oltre 30 anni. Questo sicuramente l’ha preparata ad affrontare la sua corsa a diventare Sindaca di Palermo, invece di restare a casa per godersi la meritata pensione. Possiamo dire che lei è una donna con le palle?
Si, possiamo dirlo.
In che misura? Non è facile per nessun uomo ricoprire tale ruolo, figuriamoci per una donna.
Se non mi fossi formata in un ambiente duro e allo stesso tempo che rende più umani, non avrei mai intrapreso la strada della politica, anche se non supportata da partiti o schieramenti politici.
Allora posso chiederle chi è che la sostiene in questa candidatura?
La mia lista, “Rita Barbera Sindaca”, e quella di “Potere al Popolo!” oltre ai miei sostenitori, comuni cittadini che votano perché ci sono io come candidata anche perché, ormai, la sfiducia nella politica è enorme.
Capisco. Se vincesse queste elezioni, lei sarebbe la prima Sindaca di Palermo eletta. Pensa di essere la persona giusta per far uscire Palermo da decenni di degrado e incuria?
Penso proprio di sì ma, per abitudine, non amo fare promesse che non posso mantenere. Abbiamo una situazione talmente disastrosa che non sarà davvero un’impresa facile, ma io e la mia squadra ci impegneremo al massimo.
Come pensa di tentare di risolvere, o quanto meno mettere sotto controllo, la situazione?
Intanto bisogna partire dalle piccole cose, dalla quotidianità, come la pulizia delle nostre strade e dei nostri quartieri: dal fallimento dell’Amia – la società che si occupava della raccolta e smaltimento dei rifiuti e che fallì nel 2013 – a oggi si sono avvicendate diverse società, tutte partecipate del Comune, poi fallite altrettanto miseramente e intanto l’immondizia ha continuato a aumentare. Pensi che si era addirittura ventilata la possibilità di caricare sulla bolletta dell’energia elettrica anche la tassa della spazzatura.
Davvero allucinante.
Sì e su questo mi sono sempre dimostrata assolutamente contraria, anche perché è un modo iniquo di “spalmare” le tasse sui cittadini. È fondamentale che il contributo che ognuno deve dare sia proporzionato alle sue reali possibilità.
Concordo pienamente con lei. Dottoressa, oggi mi è capitato di leggere la notizia che un comune italiano ha offerto la possibilità di lavorare nella sua amministrazione anche a donne disoccupate over 35 anni. Da donna a donna: che ne pensa? È una proposta fattibile anche nella nostra Palermo?
Non lo escludo ma è evidente che le donne devono essere tutelate nella loro specificità, mi riferisco in particolare alle separate, alle divorziate e alle nubili che non hanno nessun altro tipo di sostentamento.
Quale sarebbe la prima cosa da fare, secondo lei, per tentare di recidere definitivamente ogni legame tra la politica e la criminalità organizzata che blocca ogni lecita iniziativa?
Intanto dove c’è legalità, dove c’è presenza delle istituzioni, la Mafia e la corruzione stentano a entrare. In presenza di un controllo rigido, della digitalizzazione di atti e procedure, la corruzione non trova più terreno fertile. La Mafia si annida là dove può dare qualcosa, sostituendosi allo Stato, o può far in qualche modo paura, minacciando attraverso forme diverse i cittadini. Per estirparla occorre agire senza troppi clamori ma con decisione.
Adesso la domanda più spinosa. Lei è una donna che non sa stare con le mani in mano. Cosa farebbe all’opposizione a Palazzo delle Aquile, in caso di malaugurata sconfitta?
Innanzitutto porterei avanti, per quanto è possibile, il mio programma elettorale, anche perché non amo lasciare le cose a metà. Troppo spesso si chiede il voto solo per avere una poltrona, ma una volta che ci è seduti ci si dimentica degli elettori che hanno risposto la loro fiducia nei candidati. Questo non è nel mio stile e soprattutto non ho ambizioni di poltrone e/o di cariche politiche. Lavorerò comunque per il bene della mia città.
Purtroppo siamo giunti alla fine anche di questa intervista, le auguro un in bocca al lupo per queste elezioni, è stato un vero onore intervistarla, ce ne vorrebbero molte di più come lei. A presto.