Mariano Ferro*
I forconi erano ieri mattina a Cava D’Aliga dove la famiglia Pacetto doveva essere sbattuta fuori casa dall’ufficiale giudiziario. Era un passaggio che seguiva quello del 26 settembre del 2013, allora sempre i forconi impedirono l’accesso al l’ufficiale giudiziario, in questo arco di tempola famiglia Pacetto purtroppo non è riuscita a raccimolare la somma di circa 40 mila euro quanti erano necessari per rifondere la parte compratrice. Nulla di nuovo sotto questo cielo, la tanto strombazzata ripresa non c’è, gli incassi derivanti dalla attività condotta dalla famiglia Pacetto consentono solo di far fronte ai bisogni quotidiani della stessa, se a questo aggiungiamo la impossibilità di accedere al credito bancario il quadro è completo.
Ovviamente è difficile capire come dopo un anno siamo al punto di partenza, se pensiamo che viviamo in un paese normale, ma purtroppo non è così. Alle ore 9 circa cento militanti il popolo dei forconi erano già sul posto, dopo che nella giornata precedente il prefetto avesse cercato una mediazione si era consapevoli di essere fuorilegge. Alle 11 è arrivato l’ufficiale giudiziario che ha manifestato l’intenzione di accedere con al seguito circa 30 poliziotti ma la catena umana fatta davanti la casa ha impedito la cosa. Dopo circa una ora di trattative constatando che si sarebbe arrivati ad uno scontro. L’ufficiale giudiziario ha dovuto desistere redigendo verbale sul muro della strada fuori casa.
Chiediamo che il governo provveda nel breve a dare seguito a quanto già fatto dalla regione siciliana perché la casa sia un diritto inviolabile della famiglia. Voglia altresi prendere in considerazione una protesta che si diffonde a macchia d’olio su tutto il territorio. Preannunciamo un cambio di strategia eclatante che comunicheremo in seguito.
*Popolo forconi