In una giornata caratterizzata da tensioni crescenti, Raffaele Fitto, ministro chiave nella gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), manifesta profondo disappunto a seguito delle critiche mosse dalla Corte dei conti riguardo alle recenti modifiche apportate al piano. Le osservazioni del controllore finanziario, che puntano il dito contro riduzioni nel budget sanitario, incertezze nelle coperture finanziarie e un potenziale accumulo di poteri a Palazzo Chigi ritenuto incompatibile con la Costituzione, hanno scatenato un’ondata di “irritazione” nelle fila del governo.
Dopo un confronto con la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, Fitto sceglie di rispondere alle accuse per iscritto, tramite due distinte note. Tale mossa segna l’ennesimo capitolo di uno scontro istituzionale che vede da una parte un governo intenzionato a ridimensionare la supervisione indipendente sul PNRR e, dall’altra, la Corte dei conti determinata a esercitare il proprio ruolo di vigilanza.
La contesa si infiamma in particolare sulla questione dei fondi destinati alla sanità, con Fitto che si difende dalle accuse di tagli, mentre le Regioni mantengono ferme le proprie posizioni. La distanza tra il governo e le amministrazioni locali rimane marcata, nonostante gli sforzi per chiarire la natura delle ridistribuzioni finanziarie previste.
Il dibattito si estende anche ai poteri ispettivi attribuiti alla Struttura di missione guidata da Fitto, che la Corte dei conti critica per essere eccessivi. Il ministro, tuttavia, respinge queste accuse, sostenendo che tali misure non compromettono l’autonomia degli enti locali e sono in linea con l’approccio alla governance precedentemente deciso dal governo Draghi.
Fitto, infine, solleva questioni relative alle coperture finanziarie del piano, evidenziando le difficoltà incontrate nel quadro della pianificazione e realizzazione dei progetti previsti dal PNRR. Questa situazione illustra la complessità e le sfide insite nella gestione di un programma di tale portata, nonché le tensioni che possono emergere tra le diverse istituzioni coinvolte.