L’Europa si è ritrovata nella capitale d’Italia per celebrare i sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma. «Agiremo congiuntamente, a ritmo e con intensità diversi se necessario, ma sempre procedendo nella stessa direzione, come abbiamo fatto in passato, in linea con i trattati e lasciando la porta aperta a coloro che desiderano associarsi successivamente». Con queste parole è passata la linea proposta da Belgio, Olanda e Lussemburgo con l’appoggio di Germania, Francia, Italia e Spagna. Juncker ha già dato mandato al suo staff di produrre entro giugno cinque documenti ufficiali della Commissione, altrettante proposte da portare subito dopo le elezioni tedesche, dunque per la fine dell’anno, sul tavolo del Consiglio europeo. I cinque papers che ha chiesto, sono molto pragmatici: riguardano difesa comune, diritti sociali e welfare europeo (convergenze delle diverse normative), il nuovo Bilancio del 2020 (ci sarà anche da colmare il buco finanziario lasciato da Londra), il completamento dell’unione monetaria e infine la globalizzazione, cioè come si pone l’Unione come centro unito di commercio di fronte alle istanze protezioniste che arrivano da Washington, come si rilancia il Vecchio Continente cercando di adottare regole più ampie e convergenti rispetto ad importazioni ed esportazioni.
La macchina della sicurezza coordinata dal Viminale di Marco Minniti, in asse con Palazzo Chigi, ha giocato la carta jolly della prevenzione, frenando e smantellando la rete dei potenziali incursori. Il tutto, sotto la cappa altrettanto pesante della minaccia terroristica. È bastato fermare all’ora di pranzo tre pullman al casello autostradale, provenienti da Torino, da Venezia e da Vicenza, portare al commissariato di Tor Cervara i centoventi “anti” a bordo, consegnare tredici fogli di via immediati. E’ bastato sequestrare, nella notte precedente, alcune spranghe nascoste tra le siepi di Testaccio e scudi alti come un uomo. Da un comunicato della Questura di Roma emerge il bilancio degli sforzi preventivi: 2.000 persone controllate, 122 condotte negli uffici di polizia, a trenta manifestanti notificato il foglio di via obbligatorio.