Dopo la personale di Napoli dello scorso novembre,Kosma Damiano Durante artista salernitano,si ripropone con un nuovo dipinto una Natura morta, olio su tela e questa volta lo fa nel suo studio di Washington ottenendo successo e attirando le attenzioni della critica mondiale. Il dipinto presenta in primo piano un corpo provato dagli anni in posa classica, armonico, statico, in mano un calice di vino rosso; pur non evidenziando attributi sessuali,l’atteggiamento fa riflettere sulla sua reale identità, ma l’ombra del viso riflessa mostra una leggera protuberanza sul collo, è solo un effetto creata dal drappo o un pomo di Adamo?
Lo specchio con la cornice d‘oro riflette ciò che è alle sue spalle:una lampada accesa offre una luce tenue, calda, mentre la proiezione di una finestra provenire da un incomprensibile luogo della stanza, la quale ricorda una grata divenendone l’elemento principale. Ciò rimanda alla “gabbia”:una prigione, nella quale si svolge la scena, e fa comprende che tutto è illusione, una finta libertà che viene celata dalla bellezza del contesto. Da sottolineare la presenza del cardellino simbolo di libertà: un desiderio di speranza che tutto può mutare, ma è una speranza che in qualunque momento può spiccare il volo lasciando non altro che la triste consapevolezza di quello che è davvero reale.
Esemplari i giochi di luce e le trasparenze che contraddistinguono l’artista il quale dimostra sempre più il raggiungimento della perfezione degli equilibri tra cromature corpi e movimento. Anche in quest’ultima opera Durante si pone come osservatore di un mondo imprevedibile e sconosciuto, un uomo consapevole delle forze della natura e di un destino arcano.