Verona-Napoli 1-2, azzurri raggiungono quota 60 punti grazie alla doppietta di Osihmen
Giocare a Verona per una squadra come il Napoli non è mai facile. Tante volte, trasferte come quella di ieri, hanno riservato diversi passi falsi ai partenopei interrompendo possibili falcate in campionato. La difficoltà nel preparare la partita non è solo sul piano fisico ma soprattutto mentale dato che il Bentegodi (come anche altri stadi del Nord) ha sempre rappresentato un campo ostile soprattutto per il tifo che spinge sempre un po’ più in là i limiti (sottili) tra la goliardia e l’oltraggio. Oggetto di polemiche è stato infatti uno striscione esposto e firmato dalla curva Sud veronese in cui sono state evidenziate le bandiere russe e ucraine con le coordinate geografiche di Napoli, indicando quindi la città meridionale come terreno di guerra. Uno sfottò che in molti non hanno digerito.
Spalletti fa bingo
Ma altre coordinate però sono state decise sul campo e sono quelle di una squadra che, trascinata dal suo numero 9, continua il volo Champions geograficamente posizionata al secondo posto dopo la debacle in casa col Milan di una settimana fa, in cui pareva si potesse entrare in un vortice di emergenza da SOS . Osihmen ieri si è dimostrato una punta vera: prima insacca con un colpo di testa, sovrastando Sutalo poi appoggia in rete facile facile servito da un Di Lorenzo in versione turbo. Come da bomber è il colpo di testa di Faraoni (sì, ancora lui) che riapre il match ma i tre punti se li conquista il Napoli. La vittoria è figlia anche di scelte coraggiose ma dovute.
Dal 1′ fuori Mertens, Insigne, Zielinski ed Elmas per scelta tecnica, 4-3-3 di partenza per sfidare a duello un Verona fisico e ‘contropiedista’. Scacco matto di Spalletti a Tudor e raggiunti quota 60 punti che valgono il secondo posto momentaneo, in attesa del recupero dell’Inter che ieri ha pareggiato – per il rotto della cuffia – per la quarta volta consecutiva fuori casa.
di Mario Vittorio D’Aquino