Napoli-Spezia 0-1, gli azzurri perdono ed è la terza sconfitta consecutiva in casa
Con l’inaspettata sconfitta del Napoli si è arrivati al giro di boa del campionato di Serie A. La 19esima giornata si è aperta con l’impossibilità della Salernitana di poter disputare la trasferta ad Udine causa Covid nel gruppo squadra, avendo anche i giorni contati – fino al 31 dicembre – per poter cambiare proprietà (ora affidata al figlio del cognato di Lotito) e giocarsi sul campo la permanenza nella massima serie minata da torbide scelte societarie. La stessa giornata si è conclusa con lo 0-1 degli azzurri che sprecano così l’ultimo match del 2021 prima di una necessaria sosta natalizia per tirare il fiato e recuperare gli indisponibili (ultimo della lista, Lorenzo Insigne, risultato positivo al Coronavirus). Napoli-Spezia è lo spettacolo che ha lasciato di stucco i tifosi partenopei con una sceneggiatura senza lieto fine.
Partita a senso unico ma lo Spezia vince senza mai tirare in porta
I padroni di casa arrivavano prima di Napoli-Spezia con la difesa migliore del campionato (13 gol subiti, diventati 14 con ieri ma mantenendo comunque il primato) e con Ospina che ha tenuto la porta inviolata per 9 volte (solo Ederson, il portiere del Manchester City con 10 ha fatto meglio nei top 5 campionati europei). Il disegno della partita sembrava chiaro: gli azzurri comandano il gioco e il primo squillo di Zielinski finisce di poco alto nei primi minuti. Il pallino del gioco telecomandato da Lobotka, schierato titolare dopo l’ottima prestazione di Milano, il solito pressing organizzato – che a momenti lascia in asfissia uno Spezia in confusione, come lo è da tutto il campionato – e con Anguissa fisso in proiezione offensiva sembrava apparecchiare una tavola già imbandita. Niente di così sbagliato. Al 37′ la goffa autorete di Juan Jesus è un fulmine a ciel sereno, un’acquazzone d’agosto che rovina i piani dei partenopei che erano in totale gestione. Lo Spezia segna (e vincerà) senza aver tirato mai in porta.
All’apertura del secondo tempo Mertens esce per far posto a Petagna. Una scelta azzardata dato che l’attaccante azzurro non segna in casa da 13 partite (l’ultimo gol proprio con lo Spezia a gennaio). La sciagurata striscia sembrava essersi spezzata quando con un colpo di testa ha superato il portiere spezzino. Ma lo stesso Petagna si è liberato della marcatura con un fallo, risultato quindi ancora di 0-1. Al 62′ l’occasione ghiotta per riaprire la partita: pasticcio degli ospiti in difesa, Mario Rui ne approfitta e scarica il pallone a Lozano che a porta vuota si mangia il pareggio. L’assalto continua, ma arriva solo un colpo di testa stampato sulla traversa nel finale di Elmas subentrato al posto di un affaticato Lobotka. Nel frattempo al Castellani di Empoli, il Milan dilaga per 2-4 e si riprende il secondo posto a 42 punti.
La paura di vincere al Maradona e lo spettro delle inseguitrici
Napoli-Spezia finisce 0-1 e pesa la terza sconfitta in casa consecutiva (dato mai così ingiurioso dalla stagione 2019-2020 in cui erano diventate quattro le partite di fila a “zero punti” sul campo dell’allora San Paolo). I partenopei non riescono a vincere due partite di seguito da ottobre (contro il Bologna e contro la Salernitana) e ora le inseguitrici spaventano. Soprattutto – manco a dirlo – la Juventus che con il 2-0 contro il Cagliari, infila la sesta vittoria nelle ultime otto partite disputate e vola a 35 punti, a -4 dal Napoli terzo, con il 2022 che si apre proprio con la trasferta a Torino che potrà sancire la totale riapertura delle dinamiche in zona Champions, in uno stadio in cui il Napoli è uscito solo una volta vincitore (gol di Koulibaly nell’aprile del 2018) negli ultimi 10 incontri in campionato.
Cosa resta dopo Napoli-Spezia
La rabbia, la delusione, l’amaro in bocca lasciato dopo questa prestazione ha chiuso il sipario dell’anno solare in coerenza con i sentimenti appena accennati. L’idillio e l’illusione, il bel gioco e gli sprechi con i picchi dell’innominabile Napoli-Verona di maggio scorso e della cocente di sconfitta di stasera. Lo scherzo del destino è che gli spezzini venivano da 53 gol subiti fuori casa e hanno aperto e chiuso con due vittorie a Napoli il loro 2021. La sosta risulta quindi necessaria per respirare un po’ di ossigeno, recuperare gli infortunati (a Castelvolturno si è rivisto Osihmen con una speciale protezione al viso) e riorganizzarsi in vista del match a Torino contro l’arcirivale bianconera, al netto delle ulteriori perdite dei giocatori africani impegnati nella Coppa continentale ormai confermata a gennaio.
di Mario Vittorio D’Aquino