Napoli-Empoli 0-1, chi ha spento l’interruttore della buona sorte?
Nelle ultime ore ha fatto scalpore la scelta comunale relativa alla rimozione del lucernario di Natale per dare spazio alla potatura degli alberi nel quartiere Vomero che vive di attività ricettive e commerciali e, da tempo si aspettava un momento, come quello natalizio, per rilanciare la stagione invernale. “Rabbia e sconcerto” – si legge su Il Mattino – sono le sensazioni dei vomeresi che vedono spegnersi le luci natalizie e tutta quella magia che ne sarebbe derivata. Allo stesso tempo, le luci come quell’incredibile atmosfera respirata in campionato sul campo del maestoso stadio Maradona pare si siano quantomeno affievolite. Napoli-Empoli, giocata alle 18 di ieri, è finita infatti 0-1 per gli ospiti.
Nonostante un’importantissima vittoria avvenuta giovedì contro gli inglesi del Leicester City che ha permesso agli azzurri di continuare il percorso europeo, il Napoli “sbatte” su se stesso, perdendo la sua seconda partita consecutiva in campionato (non succedeva dalla passata stagione: Inter-Napoli 1-0 alla 12°giornata e Lazio-Napoli 13°giornata) per di più in casa (ultima volta, sempre la scorsa stagione: Napoli-Sassuolo 0-2 alla 6°giornata e Napoli-Milan 1-3 alla 8°giornata).
Napoli-Empoli: la sintesi
Napoli-Empoli è soprattutto una partita in cui moltissimi giocatori incontrano il loro passato: gli ex “di giornata” sono appunto Zielinski, Mario Rui e Di Lorenzo che da Empoli sono arrivati all’ombra del Vesuvio mentre Sebastiano Luperto ha fatto il percorso inverso, dopo aver fatto giovanili e qualche anno in prima squadra con la maglia dei partenopei. Partita molto sentita anche dal mister Spalletti, il quale ha terminato la sua attività calcistica proprio nelle fila dei toscani e ha contestualmente iniziato lì la sua carriera ventennale da allenatore. I padroni di casa sono scesi con lo stesso undici di giovedì (praticamente quasi costretti per via dei numerosissimi infortuni) con due novità: Ospina che ha ripreso posto tra i pali e Dries “Ciro” Mertens scelto per guidare l’attacco.
I primi venti minuti del match potrebbero tracciare già il percorso che prenderà poi la partita: attacco costante del Napoli, fiammate brevi ma organizzate degli empolesi in contropiede. Intorno al 20′ il numero 20 del Napoli, Piotr Zielinski, manifesta difficoltà nel respirare. Cambio forzato, entra Insigne che avrebbe pochissimi minuti nelle gambe dopo un rientro da un infortunio che lo ha tenuto ai box nelle ultime uscite. Due minuti più tardi Elmas, il mattatore della serata di giovedì, pesca dal cilindro un tiro “alla Mertens” che bacia la traversa e va fuori. Poco altro nel primo tempo con un Empoli che non si è mai snaturato né in questa partita né in tutto il campionato, dimostrando idee e filosofie di gioco audaci per una squadra neopromossa: difesa alta, verticalizzazioni e ottimo giro palla sono le prerogative di mister Andreazzoli, coraggioso nel lanciare da titolari tantissimi giovani, tra cui Parisi, autore di un grandissimo match.
Il secondo tempo inizia come finisce il primo. Il Napoli ci prova e tira molto (saranno circa 30 i tiri a fine gara) e vede anche annullarsi un gol fortunoso di tacco di Juan Jesus su calcio da fermo guadagnato in seguito ad una serpentina del tarantolato Ounas. Il pallino e l’inerzia della partita sembra tutta in mano del Napoli fino a quando da un corner apparentemente innocuo si scatena come un fulmine a ciel sereno al 70′, il vantaggio dell’Empoli con Patrick Cutrone: Anguissa, entrato al posto di Demme al 63′, stacca di testa per ribattere il pallone che sciaguratamente carambola sulla schiena del 9 degli ospiti e la traiettoria ingannevole buca le mani di un sorpreso Ospina.
Invano sarà l’orgoglio degli azzurri per provare a rimettere in piedi la partita. Al 73′ Petagna, entrato al posto di Mertens, tenta un tiro col mancino che deviato si stampa sul palo (il tredicesimo legno da inizio campionato, record negativo in Europa al pari del Saint-Etienne). All’87’ Ounas tenta di scatenare il suo mancino al volo sulla ribattuta della difesa su calcio d’angolo che, dopo un flipper, viene parata dal portiere empolese Vicario. Elmas tenta il tap-in ma si fa male nello scontro con un difensore avversario. Costretto a uscire, al suo posto Malcuit. Triplice fischio dopo 6 minuti di recupero. Il Napoli scende al quarto posto a +6 dalla Fiorentina (che vola e si gode Vlahovic, il suo bomber) e si ritrova a -4 dall’Inter, tornato capolista, e che ha passeggiato sul Cagliari 4-0 con doppietta di Lautaro, dopo aver visto tutti dall’alto per diverse giornate.
Periodo NO, Spalletti: “Ci serve episodio a favore ma si va nella direzione opposta”
Indubbiamente gli azzurri stanno scontando un calo – al momento fisiologico e non ancora tecnico – nei risultati: sono 13 i punti persi nelle ultime 6 giornate dopo averne persi solo 2 nelle restanti 11. Qualcuno avrà staccato l’interruttore della buona sorte o meglio quello “degli episodi positivi”, come ha detto Spalletti a fine partita: “Ci vorrebbe un episodio a favore, invece si va nella direzione opposta“. Una squadra che statisticamente domina e cerca di imporre il suo gioco ma che allo stesso tempo è assediata dai cambi forzati dei suoi interpreti migliori rovinati dagli infortuni, macchiando buonissime prestazioni.
“Non siamo stati molto bravi – ha proseguito l’allenatore – a esibire qualità nell’andare a far male quando sono capitate quelle situazioni in cui gli abbiamo chiusi in area di rigore. In molti stanno stringendo i denti“. Sulle condizioni di Zielinski: “Gli abbiamo chiesto di provare altri 5 minuti, ma era quasi impaurito dal dolore al petto“. Su Elmas: “Ha preso una botta grossa ed evidente sulla tibia, dopo il rinvio è stato preso in pieno a gamba alta. Mi è sembrato però fiducioso.”
Dopo Napoli-Empoli, il super big match a San Siro
I partenopei saranno impegnati domenica prossima, alle 20.45, contro il Milan in casa dei rossoneri per un match a questo punto vitale. Gli undici di Pioli si sono dovuti arrendere all’1-1 ottenuto a Udine in cui solo un eterno Zlatan Ibrahimovic, con un colpo dei suoi in rovesciata, ha potuto pareggiare i conti verso il termine della partita. Servirà il miglior Napoli, servirà crederci e non lasciarsi coinvolgere da auree nebulose per poter drizzare di nuovo fieramente le vele e dire la propria in questo campionato.
di Mario Vittorio D’Aquino