“Oggi e’ una festa particolare, Lorenzo ha fatto quel che ha fatto non solo perche’ gli interessavano i curdi, l’Isis e quella realta’, ma perche’, in fondo, e’ partito da una critica, da una protesta per la nostra societa’, per l’Italia”. Lo ha detto, dal palco del concerto dell’1 Maggio di Taranto, Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo, il giovane fiorentino ucciso dall’Isis a marzo scorso in un’imboscata tesa durante una battaglia a Baghuz, in Siria. Lorenzo Orsetti combatteva nelle file delle milizie curde Ypg, legate al Pkk turco, contro i jihadisti dello Stato islamico. Era stato intervistato mesi fa da media italiani come un combattente volontario italiano a fianco dei curdi contro l’Isis.
“Lorenzo lavorava, aveva tutta una serie di posizioni – ha ricordato il padre Alessandro portando la sua testimonianza -, pero’ era molto critico rispetto a queste cose. Le conquiste del 1 Maggio sono sempre da realizzare, da portare avanti, da continuare e quindi io stasera porto questa testimonianza. Di un ragazzo, mio figlio, come questi ragazzi che, stanco di certe cose, e’ anche un po’ andato a cercarle da un’altra parte dove certi valori e certe cose sentiva che avevano un significato. Voglio poi ricordare che certe lotte, come contro l’antifascismo e il neoliberismo, non sono finite. La critica la portano avanti tutti questi ragazzi e tutti coloro che tentano di fare qualcosa di alternativo. C’e’ tanto da dire e da fare in questa Italia e io sono qui per questo”.
Al concerto di Taranto anche la testimonianza, attraverso un video, di Pietro Marrone, comandante della nave Mar Ionio, della Ong Mediterranea, che ha recuperato e salvato un gruppo di migranti libici. “Il 18 di marzo abbiamo salvato a cento miglia a Sud di Lampedusa circa 50 libici, sono un ex pescatore come tanti, ho saputo, ce ne sono a Taranto, e da quello che posso dire da pescatore e’ questo: se vedete delle vite umane in mare, non guardate il colore ma il cuore di queste persone. Io ringrazio Taranto e tutti i cittadini di questo supporto che mi state dando, in questi giorni mi siete veramente vicini”.