Senza pace l’aeroporto di Reggio Calabria alla luce di una situazione ritenuta essere non più dignitosa per i lavoratori ed i cittadini calabresi, la Uilt Calabria ha indetto una seconda azione di sciopero di 24 ore,prevista per il 21 maggio. La prima azione di sciopero, tenutasi il 13 aprile, riguardante il personale Sacal S.p.A. in forza all’aeroporto dello Stretto,accompagnata da un sit-in organizzato dalla Uilt Calabria, ampiamente partecipato da cittadini e lavoratori, ha certificato il pessimo stato di salute in cui versano le attività dello scalo di Ravagnese,creando malessere tra i lavoratori, ed al tempo stesso, sottoponendo ad un forte rischio l’indotto già notevolmente ridimensionato. «Nonostante la manifestazione di malessere dettata da un perimetro aziendale – quello riguardante l’aeroporto di Reggio Calabria, razionalizzato oltre ogni limite; dai problemi legati ai contratti part-time per i quali la Uilt Calabria ne ha già richiesto l’estensione in ragione del rapporto tra,la forza lavoro effettiva e la mole di lavoro esistente; dall’eccessivo ricorso ai contratti di somministrazione lavoro e dal mancato rispetto di alcuni istituti contrattuali in essere – argomenta la segreteria regionale Uilt Calabria – la Sacal S.p.A. continua a mantenere un atteggiamento privo di dialogo, non lasciando intravedere i necessari risvolti positivi per il rilancio delle attività dell’aeroporto di Reggio Calabria, e quindi dei livelli occupazionali. La recente proroga dei contratti di somministrazione lavoro, avvenuta per alcuni dipendenti, non è certamente stato un risultato soddisfacente al cospetto delle reali necessità, secondo le quali, la Uilt Calabria, nell’ambito
dell’espletamento della seconda fase delle procedure di raffreddamento, presso la sede prefettizia, ha chiesto con fermezza e convinzione la programmazione di un processo di stabilizzazione dei lavoratori precari, oltre che la programmazione di piani di lunga gittata riguardanti il “Tito Minniti”». Difatti, secondo quanto afferma il segretario regionale della Uiltc Calabria con delega al trasporto aereo, Luciano Amodeo, «la mole di lavoro esistente, seppur esigua, giustificherebbe l’estensione dei contratti part-time a full-time, nonché l’inserimento nel perimetro aziendale di nuova forza lavoro». Basti pensare alle decine di lavoratori rimaste inoccupate, nonostante la professionalità matura
ta e l’esperienza pluriennale nel settore, che, a causa della situazione generatasi e di totale disinteressamento delle istituzioni competenti, ancora ad oggi non trovano spazio dopo essere stati utilizzati nei primi 10 mesi dal subentro della Sacal S.p.A. «Il segretario generale della Uilt Calabria Giuseppe Rizzo rivolgendosi ad Arturo De Felice ed a tutto il management della Sacal ricorda che non è nelle loro prerogative la possibilità di scelta degli interlocutori e che le trattative che riguardano gli scali della Calabria devono avvenire con tutte le organizzazioni sindacali stipulanti il contratto collettivo di lavoro di settore – continua il segretario generale – Questi comportamenti, al di fuori delle più elementari regole dei rapporti industriali, generano confusioni e false aspettative tra i lavoratori ed i cittadini che, da anni, aspettano il rilancio effettivo degli scali. Ci duole vedere e leggere il comportamento di taluni, che cercano di recuperare una verginità perduta con proclami giornalistici ed elettorali, appropriandosi di risultati consolatori riguardanti il funzionamento degli aeroporti calabresi. Infine, vogliamo ricordare che, come Uiltrasporti Calabria, continueremo a svolgere con rettitudine e trasparenza il nostro ruolo e che i vari tentativi utili a legittimare il nostro operato li trasformeremo in linfa vitale, affinché vengano riconosciuti gli sforzi e le professionalità di tutta le maestranze degli scali calabresi».