Nemmeno lo spettro della sospensione lo ferma, De Luca strappa la Campania a Caldoro, dopo il dato sconfortante del calo di dieci punti dell’affluenza alle urne e il testa a testa per tutta la notte tra i due candidati.
AVELLINO E BENEVENTO RESTITUISCONO LA CAMPANIA AL CENTROSINISTRA
Avellino e Benevento decisive nel passaggio di consegne della Regione al sindaco di Salerno. Nel 2011, infatti sia la provincia di Avellino che quella di Benevento erano andate a Stefano Caldoro, mentre De Luca vinceva solo a Salerno perdendo così la Regione.
PERCENTUALI
40,92% a 38,32% quasi a conclusione dello spoglio, la forbice è veramente piccolissima, segno di una campagna elettorale al veleno che non è piaciuta ai cittadini.
VALERIA CIARAMBINO AL 17%
La vera novità e Valeria Ciarambino del Movimento 5 Stelle che si attesta al 17,75%, mentre nel 2011 il candidato pentastellato Roberto Fico, risicava solo l’1,34%.
PAREGGIO TRA LE COALIZIONI
Situazione di equlibrio per le coalizioni in leggero vantaggio quella che sostiene Caldoro, votata dal 39,82%, mentre quella di centrosinistra si ferma al 38,36. Una situazione di sostanziale parità tra le due coalizioni,che comunque rispetto alle regionali del 2011, hanno subito un’emorragia di voti. Rispetto al 2011perde circa la metà degli elettori il centrodestra, quasi trecentomila il centro sinista. Ma c’è da dire che rispetto alle scorse regionali nel centrosinistra ritroviamo liste, Udc di De Mita che è passato da poco nel centro sinistra e ha raccolto un 2,24% importantissimo in una tornata elettorale che si è vinta sul filo del rasoio
IL MOVIMENTO 5 STELLE SFONDA RISPETTO AL 2011
Il vero dato su cui riflettere è lo sfondamento del Movimento 5 stelle, la lista rispetto passa dall’1,36% del 2011 al 17,41% di ieri. Mentre il Pd è in leggero vantaggio su Forza Italia.
VOZZA E ESPOSITO
Insomma dai dati sembra proprio che a fare la differenza sia stato De Luca, questa volta, e che le coalizioni abbiano stentato un po’ di più ad affermarsi, Tante incognite pesavano su di lei, i candidati impresentabili, tra i quali Rosy Bindi aveva inserito lo stesso governatore, il divieto assoluto per il comparto scuola di votare Pd, come protesta contro la riforma della Buona Scuola, voluto da renzi, il malcontento e la delusione. Ci si aspettava di più dalla lista Mo, il cui candidato alla regione aveva condotto un’ottima campagna elettorale basata soprattutto sui programmi e ignorando quasi i veleni sugli impresentabili. Invece strappa solo lo 0.75%, arrivando ultimo, sotto a Vozza che conquista il 2,22% dell’elettorato.
FUTURO INCERTO PER DE LUCA
Adesso la parola circa la sospensione spetterà a Renzi. Toccherà a lui decidere se sospendere De Luca subito non consentendogli di fare la giunta, oppure adottare un provvedimento straordinario in modo da consentire all’ex sindaco di Salerno di nominare una giunta e un vice.
EMILIANO VINCE IN PUGLIA, IL MOVIMENTO 5 STELLE CONQUISTA IL PODIO, DEBACLE DELLA POLI BORTONE
La lotta che si è consumata nei mesi scorsi nel centrodestra in Puglia, favorisce Emiliano, che succede a Nichi Vendola alla presidenza della Regione Puglia nella continuità di un progetto di centrosinistra conseguendO una vittoria netta su tutti gli altri avversari. Il Pd si afferma come primo partito della regione, mentre i secondo posto va al Movimento 5 Stelle, seguito da Forza Italia. e infine da oltre Fitto.
IL DISASTRO CENTRODESTRA
Il centro destra deve fare i conti con i suoi errori, con una campagna elettorale in cui non sono mancati colpi di scena e accuse al veleno al suo interno, panni sporchi non lavati in famiglia che hanno condizionato l’andamento del voto.