DemA aderisce allo sciopero generale del 16 dicembre proclamato da CGIL e UIL per contestare al governo Draghi e alle forze politiche che lo sostengono la gravità delle loro scelte. La legge di bilancio che si apprestano ad approvare contiene misure economiche inadeguate a contrastare la crisi economica in atto, taglia le tasse ai ricchi e carica ulteriormente il peso fiscale su lavoratori e pensionati. L’incentivo alle privatizzazioni, il processo di privatizzazione del patrimonio nazionale (acqua compresa), il cedimento al capitale finanziario globale di asset fondamentali come le telecomunicazioni, l’intoccabilità degli evasori, l’inerzia nel difendere il lavoro e i loro diritti, l’attribuzione dell’80% dei fondi del PNRR alle imprese private e l’assenza di loro impieghi per interventi strutturali nel Mezzogiorno, il permanere degli investimenti su combustibili fossili, dimostrano quanto il governo Draghi ignori le vere questioni del Paese e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. E tutto ciò avviene in un momento storico irripetibile in cui, grazie alle risorse disponibili, si sarebbe potuto avviare un processo di equa distribuzione delle ricchezze, con conseguente riduzione delle diseguaglianze sociali e generare uno sviluppo equilibrato e strutturale e un’occupazione stabile. DemA, così come il 4 dicembre al “NO Draghi day”, parteciperà a tutte le iniziative organizzate in tutte le piazze delle città in cui è presente, convinta che in questo momento storico i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, l’ambiente, il riequilibrio tra Nord e Sud devono essere priorità assolute delle politiche di governo.