Tiene ancora banco nel governo lo scontro sul fronte dei rifiuti fra i due partiti della maggioranza. Il M5S insiste: chiudiamo tutti gli inceneritori, è scritto nel contratto. mentre Il vicepremier Matteo Salvini frena: “Troveremo un’intesa”. “Ormai c’è un sistema di termovalorizzatori sicuri – ha ribadito il leghista -. Quindi la morte e la malattia derivano da una mancata gestione e valorizzazione dei rifiuti”.
Ma il senatore Gianluigi Paragone rilancia: “Stop anche a quelli del Nord leghista”. Le mamme della Terra dei fuochi pronte alle barricate: “Il leader leghista non ci rappresenta”.
Oggi il premier Conte e 7 ministri a Caserta: scatta il piano per fermare i roghi. L’altro vicepremier Luigi Di Maio è pronto non solo a difendere le soluzioni green per lo smaltimento dei rifiuti (“fondi in manovra e meno tasse a chi ricicla”) e a bloccare nuovi termovalorizzatori in Campania, ma anche a mettere in discussione l’esistenza nel medio periodo di quelli già esistenti in Lombardia, feudo del Carroccio.
“Quella sui rifiuti è una situazione di forte affanno, non di emergenza. Occorre poi fare un distinguo tra il tema degli inceneritori e quello roghi…” aggiunge Barbara Lezzi, ministra per il Sud nel governo Conte in quota M5S. Ma il governatore della Lombardia Attilio Fontana replica: “Di Maio parla per slogan. Non smaltiremo più i rifiuti del Sud Italia”.