Piena solidarietà al Dirigente e Collaboratori Scolastici del Liceo Vico, i quali si impegnano costantemente per dare piena assistenza a tutti gli attori della platea scolastica e non solo a quelli che si aggrappano ad un’ideologia per trovare consensi.
Non è pensabile che nel 2021 si possano fare “prigionieri ideologici” sfruttando scioperi non concessi e coadiuvati da social e artisti politically correct, solo per lo sfizio di fare ammuina – questo è quanto dichiarano Gigi Mercogliano responsabile cittadino e Massimiliano Esposito referente regionale per il Popolo della Famiglia.
Nel nostro simbolo c’è una scritta chiara, NO GENDER NELLE SCUOLE, ed è proprio da un luogo simbolo di libertà come la scuola partiamo, perché si è uguali solo se non si pensa di esser un passo avanti o indietro ma di fianco, per costruire una società migliore.
Infatti, non accettiamo che si crocifigga un Preside e dei Collaboratori Scolastico sull’altare di una fantomatica omofobia solo perché hanno fatto rispettare le regole, anzi ci schieriamo al loro fianco e gli facciamo un plauso per come è stato trattato il caso, per come è stato gestito, evitando assolutamente chiassose paginate come quelle cercate dai ragazzi, che molto probabilmente non hanno per niente a cuore l’interesse del più debole ma solo farsi pubblicità per lanciare politicamente il ddl zan e per come nonostante le tirate di giacca stanno resistendo – continuano i dirigenti politici.
A proposito di questo, visto che si parla sempre del ddl Zan, facciamo una provocazione, chiedendo a chi legge, se fosse in atto questa legge, quanto ci metterebbe un magistrato a colpevolizzare dirigenza e collaboratori? dando magari ragione solo e soltanto alla “sensibilità” della ragazza in transizione che si sente a disagio?.
Ecco, di quel disagio vogliamo parlarne? Vale solo quello della studentessa trans? Quella di ragazzi di 15,16,17 anni nel pieno del lo sviluppo emotivo e sessuale, che si vedono entrare in bagno una donna mentre fa la pipì, non vale? In nome di quale protettore gay si deve accettare un gioco del genere?
Ecco, siamo genitori, padri di famiglia, uomini e donne navigati e sappiamo bene come funziona il mondo, e proprio perché sappiamo di cosa parliamo, difendiamo la scuola da certi principi ideologici e pericolosi. La scuola è di tutti, anche di ragazzi trans, gay o di qualsiasi genere si sentano, ma non si cerchi di mettere nell’angolino tutti gli altri che a vista d’occhio sono la maggioranza silenziosa priva di Fedez o altri di turno pronti a difenderli, solo perché meno organizzati in pattuglie – concludono Mercogliano ed Esposito.
Ci auguriamo un tavolo di discussione sul tema anche a livello regionale e nazionale, a cui ci piacerebbe partecipare, per dare voce a chi come la Dirigente e i Collaboratori Scolastici della scuola Vico, oggi non ne hanno, essendo stigmatizzati a prescindere in nome di norme fantasiose che non trovano grazie a Dio, spazio neanche tra i banchi della politica e dell’associazionismo di parte.