Alcune considerazioni di SICILIA NAZIONE sul crollo del pilone
sull’autostrada Palermo-Catania, che ha diviso in due la Sicilia e ha creato danni enormi a tantissimi cittadini siciliani:
1) Il crollo non può essere considerato come uno scherzo di un destino cinico e baro. Si tratta di un avvenimento che porta invece precise responsabilità.
2) L’Anas ha abbandonato al loro destino le autostrade siciliane che ha l’incarico di gestire e investe sempre meno per la loro manutenzione. Le dimissioni o la rimozione del suo presidente Ciucci diventano a questo punto indispensabili.
3) Tutte le risorse per gli investimenti infrastrutturali, comprese quelle per contrastare il dissesto idrogeologico, sono state sottratte progressivamente alla Sicilia (e 9 miliardi sono stati pure restituiti a Roma da un incapace Governo regionale).
4) Se fosse crollato un pilone dell’autostrada Milano-Roma, il Governo Renzi avrebbe decretato lo stato di emergenza nazionale e per l’immediato ripristino sarebbero state concentrate risorse enormi.
5) Se tutte le risorse disponibili non vengono dirottate subito per risolvere nell’immediato questa gravissima emergenza, se il Ministro dei Lavori Pubblici non si stabilisce in Sicilia fino alla soluzione del problema, se non vengono restituiti subito i miliardi di euro indebitamente sottratti alla Sicilia, se non arrivano immediate garanzie sul completamento dell’anello autostradale e sulla disponibilità di rilevanti investimenti nella modernizzazione del sistema viario e ferroviario siciliano, se non viene subito reinserita tra le infrastrutture strategiche un opera fondamentale come la Catania- Ragusa, non resterà ai siciliani altra soluzione che attuare ogni forma di disobbedienza civile e di impegnarsi per l’autodeterminazione dell’Isola.