Stefano Liuzzi, il candidato per la Lega Salvini Puglia accompagnato dal suo mandatario elettorale Vito Paciulli, ha illustrato brevemente il suo programma al Dolce Morso di Taranto. “Chi non lo conosce, nota subito che è una persona appassionata – ci dice Vito Paciulli – noi insieme abbiamo fatto politica tanti anni fa e questo nuovo progetto della Lega ci ha fatto rinascere l’entusiasmo e la voglia che associata alla competenza, e all’esperienza chiaramente indiscutibile in questo caso, ne fa una persona su cui puntare”.
Ed entriamo in merito al discorso del candidato. Si parte dall’obiezione che normalmente si fa dalle nostre parti sul votare Lega. Ma ormai la Lega è cambiata, è un partito nazionale con degli interessi territoriali e ovviamente i candidati non possono che mirare a valorizzare il loro territorio e lo stesso Salvini e il suo vice Crippa, hanno riconosciuto che da parte di qualcuno c’è stato qualche eccesso nei confronti del Sud. Ha poi ricordato che nel ‘96 quando ci fu il primo governo Berlusconi, Bossi dopo due anni fece cadere il governo. All’epoca il guru D’Alema disse che la Lega era quasi una costola della Sinistra. Allora andava bene perché era servita a far cadere il governo, ora no.
Quali sono gli obiettivi su cui puntare. Tutta la Provincia di Taranto come tutta la Puglia ha sofferto per quindici anni. Per il candidato sono quattro gli obiettivi fondamentali. Sanità, infrastrutture, turismo e agricoltura, che a Taranto significa anche itticoltura.
Quindi ha dato delle cifre. Nel versante occidentale di Taranto ci sono 12mila posti letto. Taranto città ne ha 1.200, il versante orientale, fino a Torre Colimena, 1.000. Allora l’obiettivo fondamentale è puntare a fare un accordo di programma con i comuni costieri, per creare un piano regolatore straordinario, di edilizia turistica, per creare posti letto, indispensabili per il turismo come le strade.
L’altro obiettivo è quello dell’agricoltura che in Puglia in questi ultimi cinque anni è stata letteralmente distrutta per il vezzo tipico di Emiliano di non voler decidere per paura di scontentare qualcuno. I Psr che sono i finanziamenti europei per l’agricoltura sono fermi, perché la Regione non è stata in grado di fare le graduatorie, per non scontentare qualcuno. Accanto a questo c’è anche l’altro problema, serio della Xilella. “ Io sono un medico. Quando c’è un problema io intervengo anche drasticamente. Se per qualcosa è necessario amputare lo si fa per salvare il resto – ha continuato il candidato della Lega – in Puglia abbiamo degli scienziati in materia agricola di spessore notevolissimo. Tutti stavano consigliando di tagliare le piante morte infettate perché si rischiava come sta succedendo di infettare le altre. Emiliano per non scontentare la branca degli ambientalisti, sta facendo dilagare la Xilella che è arrivata alle porte della provincia di Taranto. Sarebbe bastato come dicevano anche i responsabili della forestale, tagliare le piante infette, magari sostituirle con altri generi di ulivi più resistenti, per salvare la produzione”.
Taranto poi ha un altro problema, quello della cozza tarantina. “Io in vent’anni da consigliere provinciale, col professor Rana ho fatto tanti incontri ed iniziative per lanciare la cozza tarantina che sta morendo nel Mar Piccolo dove ci sono le coltivazioni. E c’è anche il problema della concorrenza, della Grecia e delle nostre aree del nord” – è sempre Liuzzi che parla- e quello di alcuni produttori che prendono semi dalla Grecia li immettono in Mar Grande e poi dicono che sono cozze tarantine, quindi ci vorrebbe una filiera controllata creando una sorta di Igp”.
Quindi si passa ad esaminare la sanità. “Siamo arrivati all’assurdo che adesso i viaggi della speranza non si fanno più solo verso il nord ma anche a Matera dove si fa una risonanza magnetica in tre giorni, mentre da noi si aspetta sei mesi – ha precisato Liuzzi – le liste di attesa si riducono facendo in modo che gli esami si facciano anche di pomeriggio e di sera. Al nord, in alcune regioni si fanno le tac anche alle nove di sera”.
C’è stata pure la chiusura dei Pronto Soccorso. Quello del Moscati che è l’unico ospedale raggiungibile velocemente da mezza provincia, di Massafra dove è aperto solo il 118, ma non è la stessa cosa, perché i medici del PS sono specialisti in terapia d’urgenza. Secondo Emiliano poi, durante il periodo del Covid, i medici di base non dovevano più lavorare in ambulatorio ma per telefono, perché nel caso i medici d’ospedale si ammalassero, dovevano andare a sostituirli; e ciò è un’assurdità dal punto di vista medico. “Mentre era necessario che quei medici di base fossero le sentinelle sul territorio, solo che guanti, mascherine, camici li abbiamo comperati noi, dall’Asl li abbiamo avuti a fine maggio, quando era finito tutto” ha precisato il candidato.
Poi sul riordino ospedaliero ha fatto notare che anziché chiudere gli ospedali bisognerebbe specializzarli. Taranto non ha ancora un reparto di Chirurgia Toracica degna e ha problemi di neoplasie polmonari e pleuriche paurose. Per la Pediatria basterebbero alcuni ospedali specializzati. Sono di questi giorni poi i problemi della Terapia Intensiva Neonatale a Taranto. C’erano state altre due assunzioni di medici, purtroppo il primario ha una neoplasia, altri due medici sono in malattia. I due nuovi hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento a Bari, cosa che è stata concessa da santi in paradiso, per cui è bastata la malattia dei tre medici per fare andare in tilt il reparto, e ora i bambini con problemi vengono trasferiti altrove per esempio a Bari, mentre le madri rimangono ricoverate a Taranto.
Hanno ridotto anche i centri di dialisi ambulatoriale. Per cui come è successo c’è gente che non trovando posto nei centri più vicini del quartiere Paolo VI e all’Ospedale Nord è costretta ad andare a Manduria e questi trasporti da Paolo VI a Manduria e ritorno, sono pagati dalla Regione, quindi non è tutto risparmio. E infine la questione dei tamponi al rientro dall’estero. Emiliano sulla stampa aveva detto che i tamponi si possono fare entro 72 ore, in tutte le province ci sono i centri specialistici, a Taranto c’era la Villa Verde. “Una mia paziente che è tornata da Malta ha telefonato alla Villa Verde, la risposta è stata non ci hanno detto nulla da Bari. Il tampone si fa solo a Massafra e all’Ospedale Nord, prenotando ed aspettando, a Bari invece questa cosa era possibile dal primo momento perché Emiliano è stato baricentrico. Ci sono tante cose quindi da cambiare, non è tutto oro quello che luccica come vogliono farci credere. Io ho il mio motto elettorale : Fare, meglio !” ha concluso Liuzzi.
Vito Piepoli